Se fosse dipeso da Donald Trump, la mamma della moglie Melania, Amalija Knavs, non avrebbe ottenuto il visto per emigrare negli Usa. Documenti emersi in questi giorni confermano infatti quel che si diceva dal 2018, cioè che Melania Trump ha portato madre e padre negli Stati Uniti ricorrendo al “ricongiungimento familiare” che permette ai figli di richiamare i genitori o ai genitori di richiamare i figli.
Si tratta di un percorso legale che il candidato presidente e i suoi principali consiglieri vogliono invece vietare, condannandolo come “migrazione a catena” e promettendo di cambiare le regole se Trump in novembre tornerà alla Casa Bianca.
Nella campagna elettorale del tycoon, i migranti sono i capri espiatori preferiti di tutti i mali dello statunitense bainco medio – propaganda di successo, tanto che in un anno di buoni dati economici e disoccupazione in ribasso, l’immigrazione è diventata il tema che più preoccupa gli statunitensi.
Nel 2018, i genitori di Melania Trump, Viktor e Amalija Knavsnati in Slovenia, diventarono cittadini Usa in una cerimonia privata di conferma a Manhattan; il loro avvocato Michael Wildes parlò allora del loro “cammino meraviglioso” verso la cittadinanza, di un “esperimento d’oro delle porte americane”.
Il Washington Post ha ottenuto il corposo file sull’immigrazione di Amalija Knavs perché i documenti sono diventati accessibili in seguito alla morte della donna, avvenuta lo scorso 10 gennaio 2024. Le 165 pagine sono in parte censurate, ma confermano che Knavs arrivò grazie alla richiesta della carta verde da parte di un figlio adulto, e lla persona che garantiva era “Melania Trump”.
Dal 1965, la legge federale consente ai cittadini americani di richiamare i figli minori e i genitori senza aspettare tempo lunghi per il visto (mentre per i figli maggiorenni e i coniugi i tempi restano più lunghi anche se a chiedere il ricongiungimento è un cittadino). Da presidente, Trump sponsorizzò una legge, il Raise Act, che avrebbe posto limiti al ricongiungimento togliendo dalla lista i genitori. In un tweet del 2017, Trump tuonava contro “l’orribile migrazione a catena e il ridicolo sistema della lotteria dell’immigrazione. Dobbiamo proteggere il nostro Paese a ogni costo!”. Il tycoon propugnava invece un sistema di merito a punti per dare accesso ai lavoratori qualificati.