Pecunia non olet. Soprattutto, a quanto pare, se è quella dell’uomo più ricco della Pennsylvania.
Si parla di Jeffrey Yass, miliardario 65enne proprietario di una società di trading ed ex giocatore di poker professionista. Sarebbe infatti lui il maggior donatore dell’attuale ciclo elettorale statunitense, avendo versato oltre 46 milioni di dollari nelle casse di alcuni comitati repubblicani, secondo i dati raccolti dal tracker di contributi politici OpenSecrets.
Denaro utilizzato principalmente per favorire i percorsi di studio in scuole private e religiose, ma anche alcuni avversari di Donald Trump per la nomination presidenziale repubblicana. Ora però che “The Donald” ha ampiamente sbaragliato la concorrenza, sarebbe proprio sul candidato in pectore del GOP alla Casa Bianca che si sarebbe concentrata l’attenzione di Yass. Con effetti già evidenti.
Il libertario di Filadelfia è uno dei principali investitori di ByteDance, la società cinese che possiede TikTok. La popolarissima app di condivisione video è recentemente finita nel mirino dei legislatori USA, con la Camera che ha recentemente approvato un ddl che imporrebbe alla società accusata di connivenza con il governo di Pechino di vendere ad acquirenti americani, pena un blocco nazionale dell’applicazione.
Una mossa che riecheggia quanto stabilito (salvo poi perdersi nei gangli del Congresso) da Trump nel 2020, con un ordine esecutivo che imponeva a ByteDance di vendere TikTok entro 45 giorni pena anche stavolta un ban nazionale.
Eppure, la scorsa settimana il magnate newyorkese ha effettuato un clamoroso passo indietro, sostenendo che il ban di TikTok danneggerebbe numerosi influencer e avvantaggerebbe indebitamente il “nemico del popolo” Facebook.

C’entra forse lo zampino di Yass? Sono in molti a crederlo. A pensar male si fa peccato… ma l’inaspettata uscita trumpiana pro-TikTok segue di pochi giorni un incontro tra l’ex presidente e Yass a un raduno del gruppo di donatori conservatori Club for Growth in Florida. Non è un mistero che Trump abbia disperatamente bisogno di denaro, tanto per la campagna elettorale quanto per i suoi guai privati (che potrebbero presto portare al pignoramento dell’iconica Trump Tower).
Non sarebbe comunque solo Trump l’obiettivo delle lusinghe di Yass: il miliardario di Filadelfia, la cui ricchezza è stimata a circa 28 miliardi di dollari, ha effettuato donazioni ad alcuni politici conservatori che si sono pubblicamente opposti al divieto di TikTok – tra cui 24 milioni di dollari al senatore Rand Paul e 32.200 dollari al deputato Thomas Massie, che ha anche ricevuto 192.000 dollari dal Club for Growth, secondo il Wall Street Journal.
Ma per rendere le cose ancora più chiare, Yass avrebbe esplicitamente minacciato di smettere di fare donazioni ai membri del Congresso che sostengono la crociata contro ByteDance.
Trump nega tuttavia di essere stato persuaso da Yass a cambiare idea su TikTok, sostenendo di averlo incontrato solo per “pochi minuti” e di non aver discusso dell’app. Inoltre, fa sapere il suo team elettorale, Yass non ha fatto finora alcuna donazione a Trump, avendo piuttosto ‘investito’ sull’imprenditore biotech Vivek Ramaswamy, sul governatore della Florida Ron DeSantis, sul senatore Tim Scott e sull’ex governatore del New Jersey Chris Christie – tutti rivali dell’ex presidente.
Secondo Forbes, Yass è attualmente la 64esima persona più ricca del mondo, con un patrimonio netto stimato di 27,6 miliardi di dollari. Ex giocatore d’azzardo professionista, Yass ha co-fondato la società di trading Susquehanna International Group nel 1987 e ha investito in centinaia di aziende private, tra cui appunto ByteDance.