Di mestiere faceva il previsore di valanghe. Il destino ha voluto che ad ucciderlo fosse proprio ciò da cui Nick Burks, 37 anni, mettesse quotidianamente in allerta gli altri.
Il 37enne è infatti morto mentre stava sciavando, in Oregon, travolto da una slavina che lui stesso sembra aver innescato. Burks era in compagnia di un amico sulle Gunsight Mountain quando è avvenuto l’incidente, con quest’ultimo che ha assistito alla tragica morte della vittima.
Dalle prime ricostruzioni pare che Burks sia stato ucciso dalla forza dell’impatto della slavina, che intorno alle 16:30 dello scorso 6 marzo lo ha trasportato con violenza inaudita contro degli alberi. Entrambi erano esperti e muniti di airbag, pale, ricetrasmettitori e segnalatori di valanga – che sono tragicamente serviti al compagno di Burks a localizzare il corpo di quest’ultimo vicino a un albero. Ad assistere alla tragedia anche un gruppo di passanti, che si è unito nei tentativi di salvataggio dopo aver avvisato i primi soccorritori.
Il Northwest Avalanche Center (NWAC) si è detto “affranto per la morte del nostro amico e collega” in un post su Facebook, sottolineando che l’uomo “ha lavorato come membro della squadra di sicurezza sulla neve presso l’area sciistica di Mt Hood Meadows e, più recentemente, come previsore di valanghe per il Wallowa Avalanche Center (WAC) nell’Oregon nord-orientale”.
La morte di Burks sottolinea, secondo gli specialisti, come il lavoro di previsore di valanghe sia diventato più difficile a causa del cambiamento climatico, che provoca condizioni meteorologiche estreme ideali per disastri del genere. Secondo Avalanche.org, quest’anno negli Stati Uniti sono morte undici persone a causa di valanghe.