Lo Stato del Colorado ha avviato un’indagine su un’analista forense, Yvonne ‘Missy’ Woods, 60 anni, dopo che sono state riscontrate delle “anomalie” nel suo trentennale lavoro di analisi dei test del DNA. Bisognerà capire se sono stati alterati per negligenza o intenzionalmente. Considerata la scienziata più autorevole del Paese, Woods nel frattempo si è dimessa.
Attraverso il lavoro e le testimonianze di Woods, sono finite in prigione centinaia di persone e ora migliaia di altri dossier potrebbero dover essere riaperti. Per fronteggiare la revisione dei nuovi casi, dei test e di eventuali nuovi processi lo Stato ha già dovuto stanziare $7,5 milioni.
L’incredibile scoperta è stata fatta a novembre, quando il Colorado Bureau of Investigation – una divisione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza – ha eseguito una revisione interna e rilevato che alcuni dei dati necessari alla procedura dei test erano alterati o mancanti. Woods, che si è mostrata collaborativa con le forze dell’ordine, per mezzo del suo avvocato Ryan Brackley, continua a sostenere “l’affidabilità e l’integrità” del suo lavoro su “questioni che sono state presentate in tribunale, e in particolare nei casi in cui ha anche dovuto testimoniare sotto giuramento”.
I pubblici ministeri, oltre a dover affrontare l’enorme scandalo che ha travolto lo Stato del Colorado, dovranno stabilire se gli incarcerati debbano essere riprocessati a causa dei test del DNA “difettosi”.
Da quanto emerso finora gli investigatori non avrebbero riscontrato alcuna imprecisione nel lavoro dell’esperta, tuttavia i campioni da rivedere e ritestare sono circa tremila.
La vicenda secondo alcuni legali potrebbe aprire enormi diatribe da parte di accusati o condannati in merito agli esami condotti da Woods.
Michael Dougherty, procuratore distrettuale della contea di Boulder, ha già confermato che il suo studio ha identificato 56 casi chiusi e 13 ancora aperti in cui la ricercatrice era coinvolta e dove potrebbero esserci dei vizi. “L’impatto sulla fiducia e l’integrità del sistema giudiziario e il lavoro che sarà richiesto su questi dossier è davvero significativo – ha spiegato Dougherty. – Vedremo senza dubbio imputati che sono stati condannati seppure giustamente cercare di usare questa situazione a loro vantaggio”.