Poco importa se la terra è distante, riuscire a votare può accorciare le distanze. Jasmin Moghbeli e Loral O’Hara, le due astronaute della NASA a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, hanno scritto ieri su X, ex Twitter, di aver votato alle primarie del “Super Tuesday”, il giorno in cui il maggior numero degli stati americani è chiamato a esprimere la preferenza sul candidato democratico e repubblicano in corsa alla presidenza.
Per partecipare alla consultazione elettorale, gli astronauti, prima di partire, devono compilare una domanda tramite la Federal Post Card Application. Il giorno in cui si svolgono le elezioni, il Mission Control Center del Johnson Space Center di Huston in Texas, inoltrerà le schede via mail.
Tutto il processo segue poi un percorso criptato “end to end” prima di essere trasmesso alle autorità elettorali, in modo da preservare l’anonimato e garantire la validità di quanto indicato.
Votare dalla volta celeste è una precisa scelta degli astronauti, potrebbero infatti farlo dalla terra in anticipo rispetto alla data delle elezioni. Negli Stati Uniti, negli ultimi turni elettorali, circa un terzo degli elettori si è avvalso dell’“early voting”.
“Essere nello spazio non ha impedito a me e a Moghbeli di votare. Andate a votare oggi” ha scritto O’Hara in un post apparso sulla nota piattaforma.
Seppure la notizia possa sembrare insolita, le due astronaute non sono le prime a seguire questa procedura. Il primo americano a votare dallo spazio fu David Wolf, nel 1997, dalla stazione spaziale russa Mir.
“Mi ha fatto sentire più vicino alla Terra e come se la gente si fosse davvero presa cura di me quando ero lassù”, aveva dichiarato Wolf a The Atlantic, nel 2016.
Secondo quanto riportato dalla Nasa, Jasmin Moghbeli è nello spazio da oltre 192 giorni, mentre Loral O’Hara si trova sulla Stazione Spaziale da oltre 172 giorni. Fra gli obiettivi della loro missione, vi sono la manutenzione di uno dei gruppi di cuscinetti che consentono ai pannelli solari di muoversi attorno al sole, e la sostituzione del Radio Frequency Group.
Le due astronaute erano improvvisamente balzate alla cronaca per aver “perso” nello spazi,o durante una passeggiata spaziale, la loro borsa degli attrezzi.