Una borsa in orbita intorno alla terra: è una sacca degli attrezzi, andata perduta durante una passeggiata spaziale delle astronaute della NASA Jasmin Moghbeli e Loral O’Hara. Le due hanno concluso in quasi sette ore i lavori di manutenzione fuori dalla Stazione Spaziale Internazionale su un pannello solare del laboratorio orbitante. Nel corso di quelle ore la borsa si è “persa”, ha dichiarato la NASA. I controllori di volo l’hanno poco dopo individuata grazie alle telecamere esterne della ISS.
Come spiegato dalla NASA nel suo blog, questo ha permesso di calcolarne la traiettoria valutando come “basso” il rischio di collisone con l’equipaggio. Attualmente la borsa è in orbita intorno alla Terra davanti alla ISS e potrà essere avvistata dalla Terra con un binocolo nei prossimi mesi, fino a quando non si disintegrerà nell’atmosfera del nostro pianeta.
La cassetta degli attrezzi che è stata classificata come spazzatura spaziale, nota con il nome in codice 58229/1998.067WC; la sua luminosità è paragonabile a quella del pianeta Urano.
Le collisioni con la spazzatura spaziale rappresentano uno dei principali rischi per l’incolumità degli astronauti e della stessa ISS. In passato sono state compiute diverse manovre per scongiurare possibili impatti.
L’episodio più pericoloso è avvenuto nel 2021, quando la Stazione Spaziale – a causa dell’incontro con i detriti del satellite metereologico Fengyum-1C lanciato nel 1999 e distrutto nel 2007 durante un test militare – si è trovata a soli 600 metri di distanza da una grande scheggia.
Il laboratorio orbitante ha un perimetro di sicurezza largo circa 25 chilometri e alto solo 750 metri; in caso di pericolo gli occupanti possono essere inviati a bordo delle navicelle per un’evacuazione di emergenza, mentre la stazione spaziale può essere spostata con l’accensione dei motori in una posizione considerata più sicura.
Il consulente della Nasa, Donald J. Kessler, nel 1978, circa i detriti spaziali, aveva dipinto uno scenario catastrofico: la cosiddetta sindrome Kessler. Secondo le sue previsioni il loro volume in orbita bassa attorno alla terra, sarebbe presto divenuto talmente elevato da provocare una serie di reazioni a catena generate da collisioni multiple. Il rischio a suo parere era addirittura intrappolare il nostro pianeta rendendo impossibili le missioni spaziali e le comunicazioni satellitari.
Dopo oltre 40 anni il pericolo pare non essere così concreto, ma si lavora comunque a ripulire l’orbita dai rifiuti spaziali, recuperando anche i vari satelliti che avevano terminato la loro operatività. Nel 2025 è prevista anche la missione britannica Clear, ideata per catturare con una grande presa a artiglio i pezzi più voluminosi.
La passeggiata spaziale compiuta dalle astronaute, della durata complessiva di 6 ore e 42 minuti, ha in ogni caso permesso di completare uno dei due obiettivi principali, ovvero la sostituzione di uno dei 12 gruppi di cuscinetti che consentono ai pannelli solari di muoversi attorno al sole. Moghbeli e O’Hara non hanno invece avuto tempo sufficiente per rimuovere la scatola di comunicazione elettronica Radio Frequency Group che sarà sostituita in un prossimo intervento.