Iris Apfel, designer di New York esperta di tessuti e socialite, è morta il 1 marzo nella sua casa di Palm Beach, in Florida. Aveva 102 anni. Auto definitasi “starlet geriatrica”, Apfel era diventata una star del fashion system a 80 anni suonati grazie al suo stile eccentrico.
Nata Barrel nel Queens il 29 agosto 1921, aveva una madre di origini russe, proprietaria di una boutique di accessori di moda e un padre di un negozio di vetri e specchi.
Facilmente riconoscibile per i caratteristici occhiali oversize, il suo gusto eclettico ha conquistò l’ammirazione di designer come Isaac Mizrahi e Jason Wu. È stata simbolo di vera audacia: “Raggiungere un certo numero (di anni) non vuol dire che devi trasformarti in una palla e attendere il triste mietitore”, si lasciò sfuggire durante un’intervista.
È apparsa regolarmente nelle pagine dedicate allo style del New York Times ed è stata la protagonista di campagna pubblicitarie per Kate Spade e Coach oltre ad aver posato per il fotografo Bruce Weber per Vogue Italia. Il regista Alber Maysles nel 2014 le dedicò un documentario biografico.
Parte del guardaroba della Apfel è stato esposto anche al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York City. Harold Koda, il direttore all’epoca, si fece addirittura prestare alcuni gioielli della sua collezione per una mostra sugli accessori. L’exhibit si intitola Rara Avis (Uccello Raro).
A quasi novant’anni vantava collaborazioni con molteplici brand, da MAC Cosmetics a Eyebobs per una linea di occhiali, insieme ad accessori, a profumi, fino a collezioni di vestiti. Nel 2018 scrisse un memoir intitolato Iris Apfel: Accidental Icon. Prima dell’ascesa da “senior”, Iris aveva alle spalle 42 anni di carriera come co-proprietaria insieme al marito, Carl Apfel, di una ditta di tessuti. Stoffe di prestigio che forniva anche a star del cinema e first lady. Amava ricordare a tutti che la moda, in fondo, è una forma senza età di creatività individuale.