“Macellaio”, “criminale di guerra”, “assassino”, “delinquente”. Che tra Joe Biden e Vladimir Putin non scorresse buon sangue lo si poteva dedurre dagli aggettivi recentemente riservati dal primo nei confronti del secondo. Lo scontro politico ha però raggiunto nuovi abissi verbali mercoledì durante un evento elettorale in cui l’inquilino della Casa Bianca ha platealmente definito l’omologo russo “uno squilibrato figlio di putt….“.
Parlando di crisi climatica a San Francisco durante una tre-giorni di raccolta fondi in California, Biden si è reso protagonista di un fuori-programma piuttosto clamoroso: “Abbiamo uno squilibrato figlio di putt… come Putin e altri, e dobbiamo sempre preoccuparci di un conflitto nucleare, ma la vera minaccia esistenziale per l’umanità è il clima“.
Non è la prima che il comandante in capo riserva il poco invidiabile appellativo a un rivale politico. L’aveva infatti già impiegato nel gennaio del 2022, riferendosi a un corrispondente del network conservatore Fox News.
Il Cremlino ha definito le dichiarazioni di Biden una “vergogna per gli Stati Uniti” che nascondono il “probabile tentativo di apparire come un cowboy hollywoodiano”.
“L’uso di un tale linguaggio contro il capo di un altro Stato da parte del presidente degli Stati Uniti difficilmente potrà infastidire il nostro presidente, il presidente Putin”, ha dichiarato giovedì il portavoce Dmitry Peskov. “Ma svilisce chi usa un simile vocabolario”.
Più piccata la replica della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che su Telegram ha commentato: “La prossima volta che Biden userà la definizione ‘pazzo figlio di p….’, dovrebbe ricordare che gli americani lo associano meglio al suo stesso figlio, Hunter Biden».
Nel corso della stessa serata, Biden ha riservato commenti altrettanto caustici – anche se meno volgari – nei confronti del rivale interno Donald Trump. Dopo che quest’ultimo si era paragonato all’oppositore russo Aleksej Navalny – il dissidente anti-Putin morto misteriosamente in carcere venerdì scorso – il presidente USA ha tuonato:
“Alcune delle cose che ha detto questo tizio, come paragonarsi a Navalny e dire che – poiché il nostro Paese è diventato un Paese comunista, lui è stato perseguitato proprio come Navalny… Non so come diavolo se le inventi”.
Proprio in relazione alla morte di Navalny, la Casa Bianca ha annunciato di star preparando “importanti sanzioni” contro Mosca, ritenendo quest’ultima responsabile della “uccisione” del dissidente in un carcere di massima sicurezza siberiano.