Fani Willis, la procuratrice distrettuale della contea di Fulton, Georgia, che ha istruito il processo contro Donald Trump, accusato di aver tentato di ribaltare l’esito delle elezioni del 2020, potrebbe essere sollevata dal caso.
Lo ha dichiarato un giudice della Georgia, Scott McAfee, che supervisiona il processo che vede coinvolti l’ex presidente statunitense ed altri coimputati. Il provvedimento nei confronti della Willis potrebbe essere applicato a causa di una relazione sentimentale che ha visto protagonisti la procuratrice distrettuale e l’avvocato da lei nominato a capo dell’inchiesta, Nathan Wade.
La relazione tra i due è stata resa nota grazie ad una istanza presentata dall’avvocato di Michael Roman, uno degli imputati. Roman è un vecchio “volpone” della scena politica statunitense, di “fede” chiaramente repubblicana: in passato, ha lavorato per la rete conservatrice dei fratelli Koch, i più importanti finanziatori del partito. Negli anni, come spiegato dal Washington Post, ha lavorato per le compagne presidenziali di dell’ex sindaco di New York Rudy Giuliani e del senatore John McCain, dalle quali ha ricavato un compenso da 142.000 dollari. Eppure, successivamente ha dichiarato bancarotta per ben cinque volte.
Dopo il passaggio con i fratelli Koch, per i quali ha diretto quella che è stata definita come la loro “agenzia di intelligence”, ovvero la Freedom Partners, Roman ha iniziato a collaborare con Donald Trump, diventando uno degli organizzatori chiave della sua campagna elettorale. Dopo essere stato incriminato con l’ex presidente americano per aver tentato di ribaltare l’esito delle elezioni 2020, ora il cinquantaduenne e la sua legale, Ashleigh Merchant, hanno deciso di contrattaccare.
L’avvocato, infatti, ha chiesto che le accuse contro il suo assistito vengano immediatamente ritirate, e che il processo contro Trump venga tolto a Fani Willis e Nathan Wade. Stando all’istanza presentata dalla legale di Roman, infatti, oltre ad avere una relazione con la procuratrice, lo studio legale di Wade avrebbe ricevuto anche 650.000 dollari in fondi pubblici. Soldi utilizzati dalla “coppia” per trascorrere insieme diverse vacanze.
Dopo le accuse da parte di Merchant, la procuratrice distrettuale di Fulton ha dichiarato, sotto giuramento, di aver avuto una relazione personale con Nathan Wade, negando però la possibilità che quest’ultima possa aver “inquinato” in alcun modo il processo e le sue procedure. La Willis, inoltre, ha affermato che la relazione in questione non era ancora iniziata nel novembre 2021, ovvero il mese in cui Wade fu assunto per supervisionare il caso Trump.
“Sebbene le accuse sollevate hanno raccolto l’attenzione dei media- aveva spiegato lo scorso mese la procuratrice di Fulton-nessuna di queste ha una minima base per ordinare il mio allontanamento dalle indagini”. Questo aspetto, però, è ancora da decidere: giovedì 15 febbraio, infatti, si terrà un’udienza probatoria fortemente voluta dal giudice McAfee, per fare chiarezza sui fatti riguardanti la relazione sentimentale tra Willis e Wade e qualsiasi beneficio finanziario ad essa collegata.
“Penso che sia chiaro se verranno prodotte prove che dimostreranno un reale conflitto d’interessi la procuratrice potrà essere sollevata dal caso”, ha spiegato il magistrato della Georgia, “Preso atto che i due avevano una relazione, resta da dimostrare l’esistenza e l’entità di un eventuale vantaggio economico, sempre che ce ne sia stato uno”.
Nel caso in cui il giudice McAfee decidesse di sollevare la Willis dall’incarico, il processo nei confronti di Trump e degli altri imputati dovrà ripartire praticamente da zero. Una eventualità che verrebbe sicuramente accolta con favore dal candidato presidenziale repubblicano.