In un segnale positivo per il mercato del lavoro negli Stati Uniti, le richieste di sussidi di disoccupazione hanno registrato il loro primo calo in tre settimane. Questo suggerisce che i datori di lavoro stanno mantenendo la propria forza lavoro e sono riluttanti a licenziare. Secondo gli ultimi dati del Dipartimento del Lavoro, pubblicati giovedì, le richieste di risarcimento iniziali sono scese di 9.000 unità a 218.000 nella settimana terminata il 3 febbraio, leggermente al di sotto della previsione degli analisti di Wall Street che si attendevano un ribasso a 220.000.
Le richieste continuative, che fungono da indicatore del numero di persone che ricevono sussidi di disoccupazione, sono scese a 1,87 milioni nella settimana terminata il 27 gennaio. Nonostante la volatilità nei dati settimanali, la media mobile di quattro settimane è salita a 212.250, raggiungendo il punto più alto dalla fine di dicembre. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono diminuite in 42 dei 53 stati e territori statunitensi, con cali significativi osservati soprattutto in Oregon e Ohio.
Da un punto di vista tecnico, il calo delle richieste iniziali di disoccupazione è in linea con la visione più ampia di un mercato del lavoro resiliente e anche se le imprese stanno assumendo a un ritmo più lento rispetto allo scorso anno, in realtà le proiezioni di un’economia in crescita li rendono cauti nel lasciare andare i loro lavoratori.
Tom Barkin, presidente della Federal Reserve di Richmond, ha dichiarato a Bloomberg News che ciò che sente dai suoi contatti commerciali “non sono tante assunzioni, ma nemmeno tanti licenziamenti”.
La crescita occupazionale ha registrato un aumento sorprendentemente forte a gennaio, con l’aggiunta di 353.000 posizioni nel mercato del lavoro non agricolo e un tasso di disoccupazione che si è mantenuto al 3,7%. Inoltre il quarto trimestre del 2023 ha visto il PIL aumentare ad un ritmo annuale del 3,3%, chiudendo un anno in cui l’economia ha sfidato le previsioni diffuse di recessione.
Sebbene i recenti annunci di tagli di posti di lavoro nel settore Tech (Microsoft ha licenziato in gennaio 1.900 persone) sollevino alcune preoccupazioni, la resilienza complessiva del mercato del lavoro continua a restare una forza trainante dell’economia. Una spinta nel corso dell’anno potrebbe arrivare dalla Federal Reserve se taglierà i tassi di interesse come previsto dai tanti presidenti delle Fed regionali che mercoledì, in varie interviste, pur con cautela, auspicano una politica monetaria meno restrittiva: tutto dipenderà dai dati.