I dissidi familiari passano in secondo piano di fronte alla salute; e così il giorno dopo l’annuncio che re Carlo III d’Inghilterra soffre di un tumore, il figlio ribelle Harry è atterrato a Londra dagli Stati Uniti per andare a trovare il padre. Notizia accolta con commozione da quanti hanno seguito la telenovela dei duchi di Sussex (Harry e la moglie americana Meghan Markle) nel loro complicato rapporto con la casa reale, dalle accuse di razzismo implicito all’insofferenza della ex attrice fino alla decisione del 2022 di rinunciare a rappresentare la Corona e quindi al titolo di Altezza Reale, e alla fuga in California condita di rivelazioni a mezzo tv e autobiografia per il principe, Spare (come dire ‘ruota di scorta’, rispetto al fratello maggiore) che è diventata un caso editoriale.

Harry è dunque a Londra, ma come sta il sovrano? Le immagini delle prime pagine britanniche danno il senso dello shock che ha pervaso il Regno Unito all’annuncio della malattia. Il re al momento ha rinunciato agli impegni pubblici e si sta curando, ma Buckingham Palace assicura che continua a lavorare – cioè a esaminare e firmare i documenti della red box, la scatola rossa con le carte che richiedono la firma del capo dello Stato, e potrebbe anche continuare i suoi incontri settimanali con il primo ministro Rishi Sunak. I suoi impegni pubblici invece sono stati assunti in parte dal principe ereditario William, in parte dalla regina Camilla, in parte da altri membri della famiglia reale.
Carlo III ha 75 anni. Non è passato neanche un anno (era il 6 maggio 2023) da quando è stato incoronato ufficialmente all’abbazia di Westminster. Era diventato re l’8 settembre 2022, alla morte della madre, la regina Elisabetta II. In molti avevano paragonato la sua storia a quella di Edoardo VII, che salì al trono solo dopo lo sterminato regno della madre Vittoria; Edoardo aveva 60 anni e regnò per altri nove anni fino al 1910.
Non si sa di che tipo di tumore soffra Carlo; si sa invece che era entrato alla The London Clinic per un’operazione per la prostata ingrossata, e ne era uscito dopo tre giorni. Tutto sembrava andato bene; ma è stato durante la procedura che è stato rilevato “qualcosa” che ha spinto a ulteriori analisi e alla scoperta della malattia. Fonti del Palazzo dicono che il tumore non è alla prostata, al di là di questo regna il mistero. Ovvi gli auguri mandati al sovrano da ogni angolo del globo.
Lo stesso William, principe di Galles, aveva fatto un passo indietro dagli impegni pubblici nelle scorse settimane, per stare accanto alla moglie Kate che è stata operata – pare con successo – per un problema addominale non meglio specificato ma abbastanza grave da richiedere una convalescenza di parecchie settimane, almeno fin dopo Pasqua. I sudditi di Sua Maestà hanno di che essere preoccupati su più fronti.

Cosa succede se Carlo non può far fronte agli impegni pubblici? Solo l’anno scorso, la famiglia reale nel suo complesso ha presenziato a 2.710 fra cerimonie e visite. È il compito dei cosiddetti “working royals” che possono fregiarsi del titolo di “Altezza Reale” e di cui il sovrano è solo il più ambito. Erano 14: re Carlo, la regina Camilla, la principessa Anna sorella di Carlo, il principe Andrea, il duca e la duchessa di Edimburgo, i principi di Galles (William e Kate), i duchi di Sussex (Harry e Meghan), i duchi di Gloucester, i duchi di Kent. Sono rimasti in 11 con l’autoeliminazione dei Sussex e con l’espulsione dal gruppo del principe Andrea, sancita dalla stessa Elisabetta per i suoi legami con l’ormai defunto pedofilo Jeffrey Epstein. Questo club esclusivo a maggioranza ha più di 70 anni (è un po’ come giocare a Dieci Piccoli Indiani).
Si può far rientrare nel gruppo qualche nipote in più, mentre è assai improbabile che Harry e Meghan tornino sui loro passi (ammesso che la Casa Reale fosse disposta a riaccoglierli), tanto più che si vocifera che la duchessa di Sussex intenda riprende la carriera di attrice e che per lei sia pronto uno spin-off della popolarissima serie tv che la lanciò, Suits.
Ma cosa succederebbe se re Carlo stesse troppo male per continuare ad assolvere ai suoi impegni costituzionali?
C’è un protocollo specifico per l’occasione con due “consiglieri di Stato” che possono essere chiamati a sostituirlo; avrebbero l’autorizzazione a firmare documenti, assistere agli incontri del Gabinetto Privato, ricevere i nuovi ambasciatori; ma non potrebbero per esempio nominare un nuovo primo ministro. Al momento, non sembra in discussione nemmeno l’ipotesi di nominarli.

In extremis, se il re non potesse più lavorare e non abdicasse, i suoi doveri costituzionali sarebbero svolti da un reggente, che in base al Regency Act 1937 sarebbe il primo in linea di successione, ovvero il figlio William. Questo accade però solo se ci sono prove mediche che “il sovrano per infermità di corpo o di mente non può assolvere alle funzioni regali”, attestato da quattro testimoni (fra cui la Regina e lo Speaker del parlamento).
La linea di successione al trono è sempre la stessa: Willliam principe di Galles e poi in ordine di età i tre figli avuti dalla principessa di Galles Kate: George, oggi 10 anni, Charlotte, 8 anni, e il piccolo Louis, 5 anni.