Da quasi un mese un gruppo di manifestanti filo-palestinesi si è accampato davanti alla casa del segretario di Stato USA Antony Blinken in protesta contro il sostegno fornito ad Israele dall’amministrazione Biden.
Circa un centinaio di persone hanno partecipato all’iniziativa del gruppo “Occupy Blinken” nelle ultime settimane, secondo quanto riportato dal New York Times. Alcuni di loro hanno persino trascorso la notte in tenda nei pressi dell’iper-sorvegliata abitazione dove abitano il ministro e la moglie Evan Ryan (segretaria di gabinetto di Biden) ad Arlington, in Virginia.
Diversi i cartelli esibiti dai manifestanti: da “Il sanguinario Blinken vive qui” ad “Attenzione: Criminale di guerra all’interno” e “Segretario del genocidio”.
#OccupyBlinken protesters “greet” Blinken’s wife Evan returning home as she is another #GazaGenocide🇵🇸💀😇 accomplice working for #GenocideJoe💀 pic.twitter.com/Y7LGyEhNFV
— MY_MUSLIM🇵🇸 (@MY_MUSLIM) February 4, 2024
Ma non è solo contro il capo-diplomatico di Biden che si è riversata la rabbia dei dimostranti. Gli attivisti hanno preso di mira anche le vicine abitazioni del consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e del segretario alla Difesa Lloyd Austin, oltre a disturbare ripetutamente il presidente degli Stati Uniti Joe Biden durante le sue apparizioni pubbliche.