40 milioni di dollari. È questo il risarcimento chiesto da una famiglia del Queens, che sostiene di essere stata fatta scendere ingiustamente da un volo JetBlue diretto a New York solo perché ebrei ortodossi.
I fatti si riferiscono al 4 febbraio 2021. I due querelanti – Michael Nektalov, 42 anni, e sua moglie Miryem Yushanayev – stavano tornando nella Grande Mela dopo una vacanza ad Aruba assieme ai loro cinque figli. Tuttavia, il personale di bordo avrebbe negato loro l’imbarco a causa di una mascherina anti-Covid non indossata correttamente.
Secondo la denuncia presentata presso la Corte Federale di Brooklyn, i due erano vestiti secondo “le usanze della nostra comunità religiosa”: il marito con una lunga barba e una kippah, la moglie con un copricapo. La coppia ha messo nero su bianco di essersi sentita “a disagio” poiché i dipendenti di JetBlue li avrebbero fissati “con disprezzo e con occhiatacce”, si legge nei documenti.
Poco prima del decollo, l’aereo sarebbe quindi tornato al gate – e a due famiglie ebree, tra cui quella di Nektalov e Yushanayev, sarebbe stato chiesto di scendere dall’aereo. Motivo? Non avrebbero indossato correttamente le proprie mascherine.
“In quel momento mi è sembrato di essere nella Germania nazista e di essere isolati, diffamati e ammassati per essere eliminati”, ha dichiarato Nektalov nel documento del 26 gennaio.
“In JetBlue non tolleriamo alcun tipo di discriminazione. … Prendiamo sul serio qualsiasi reclamo come questo e lavoreremo per comprendere appieno i fatti di questo evento”, ha dichiarato il portavoce della compagnia Derek Dombrowski.