L’esito dei due giorni di incontro del Federal Open Market Committee (Fomc) il braccio di politica monetaria della Banca centrale statunitense era quasi scontato: il tasso di interesse rimane invariato in un range compreso tra il 5,25% e il 5,5%, livello in cui si trovava da luglio. Gli economisti lo avevano ampiamente previsto, mentre non avevano previsto che il taglio dei tassi sarebbe stato rimandato a data da destinarsi. Data che non sarà marzo, come ventilato da alcuni governatori, ma che invece sarà decisa dall’inflazione e dal suo avvicinarsi all’obiettivo del 2%.
Il presidente della Federal Reserve (Fed) Jerome Powell nella conferenza stampa. conclusasi da pochi minuti, ha detto che “difficilmente il Fomc sarà abbastanza fiducioso da tagliare i tassi entro marzo”, e che “il numero di eventuali tagli dipenderà dai dati”. Nel comunicato ufficiale la Fed ha dichiarato che “i rischi legati al raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e inflazione si stanno spostando verso un migliore equilibrio” e ha delineato come i cambiamenti delle prospettive economiche potrebbero indurre “aggiustamenti” all’intervallo target. Un linguaggio neutro, quello scelto dai banchieri, lontano dai toni degli incontri precedenti dove si parlava di un “ulteriore rafforzamento della politica monetaria”, o meglio di tassi più alti.
A dicembre, la maggior parte dei governatori e dei presidenti delle Fed regionali prevedeva di poter tagliare i tassi tre volte quest’anno, se l’inflazione continuasse a scendere gradualmente fino all’obiettivo del 2% e la crescita economica rimanesse almeno stabile.

Uno di questi è il raffreddamento dei prezzi. Il tasso di inflazione su 12 mesi, escludendo la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, è sceso al 2,9% a dicembre e i dati pubblicati stamani dal dipartimento del lavoro mostrano la crescita dei salari molto rallentata: segnali che la politica monetaria sta portando i suoi risultati. Tuttavia i banchieri centrali stanno cercando di bilanciare due rischi: il primo è che si muovano troppo lentamente per allentare la politica monetaria e che l’economia crolli sotto il peso di tassi di interesse più alti, causando la perdita del lavoro di milioni di persone.
L’altro è che se allentano troppo presto i tassi, l’inflazione potrebbe riaccelerare. La decisione odierna di mantenere i tassi stabili è stata presa all’unanimità dai 12 componenti del Fomc, tuttavia Powell ha sottolineato che la stessa unanimità non si registra “sull’opportunità di tagliare i tassi già quest’anno”.