“Abbiamo ritrovato l’aereo di Amelia Earhart”. L’annuncio è di quelli che fanno palpitare: viene dalla società di esplorazioni Deep Sea Vision, con sede in Carolina del Sud, che ritiene di aver individuato i resti di quello che potrebbe essere l’aereo della grande pilota scomparsa il 2 luglio del 1937.
L’immagine, catturata sul fondale dell’Oceano Pacifico tramite un sonar, mostra resti che potrebbero essere di un Lockheed 10-E Electra, il velivolo che l’aviatrice pilotava nel tentativo di diventare la prima donna a circumnavigare la terra in volo.
La società di robotica ha perlustrato un’area inesplorata che copre 13 mila chilometri quadrati con un drone dal costo di $9 milioni.
“Pensiamo possa essere il suo aereo”, ha dichiarato Tony Romeo Ceo di DSV, “ma questo non significa che l’abbiamo trovata”. Al Wall Street Journal, ha confessato di voler ritornare nel luogo dell’avvistamento per avere immagini più chiare: “È forse la cosa più emozionante che farò in vita mia. Mi sento come un bambino a caccia di tesori”.
Romeo, che è stato anche un ufficiale dell’intelligence dell’Air Force, è impegnato dallo scorso anno nelle ricerche – che gli sono costate finora $11 milioni, finanziate con la vendita di proprietà immobiliari – per risolvere uno dei più grandi misteri della storia dell’aviazione.
La società non ha rivelato le esatte coordinate del ritrovamento, ma l’immagine sarebbe stata scattata a quasi 5000 metri di profondità, a 160 chilometri da Howland Island, a metà strada tra l’Australia e le Hawaii, dove Earhart e il suo navigatore Fred Noonan avrebbero dovuto atterrare in una delle ultime tappe del loro viaggio.
Anche secondo Dorothy Cochrane, curatrice del National Air and Space Museum dello Smithsonian, il luogo in cui è stata scattata la foto potrebbe essere quello giusto.
Sebbene le operazioni di ricerca all’epoca siano state fra le più costose mai organizzate dalla Marina Usa e dalla Guardia Costiera, il relitto non venne mai avvistato. Earhart e Noonan sembravano svaniti nel nulla, e a due anni dalla loro scomparsa furono dichiarati morti.
A cercare il Lockheed di Earhart sono stati in tanti – anche la società di esplorazione oceanica Nauticos che ha perlustrato l’Oceano tra il 2002 e il 2017.
Tra le cause ipotizzate dell’incidente forse un guasto alla radio, e le avverse condizioni meteorologiche, che avrebbero impedito all’aviatrice di ricevere istruzioni e abbassarsi di quota per avvistare un luogo dove atterrare, costringendola a esaurire il carburante.
A portare a termine l’impresa di Amelia Earhart fu l’aviatrice Geraldine ‘Jerrie’ Mock trent’anni dopo, nel 1964. Fra le prime donne laureate in ingegneria aeronautica alla Ohio State University, Mock è stata la prima donna a volare in solitaria attorno al mondo, a bordo di un Cessna 180 monomotore, soprannominato “The Spirit of Columbus”. Partita da Columbus, Ohio, il 19 marzo 1964 impiegò 29 giorni prima di tornare al punto di partenza il 17 aprile dello stesso anno, dopo aver percorso circa 36.800 chilometri e aver effettuato 21 scali.