In California decine di persone sono state ferite da cani poliziotto, anche in episodi in cui erano disarmate e non presentavano una minaccia. Come Richard Earl May Jr. , 64 anni, che nel 2015 entrò in un cantiere cercando il gatto del vicino, fece scattare un allarme e vide arrivare sul posto una pattuglia dello sceriffo di San Mateo. L’uomo era disarmato e non oppose resistenza ma fu ugualmente morso varie volte al polpaccio destro, ricoverato in ospedale con una prognosi di settimane. Fece causa civile alla contea e ha ottenuto un risarcimento da 1,1 milioni di dollari dalla giuria.
Il suo è solo uno dei molti casi denunciati dall’organizzazione ACLU – American Civil Liberties Union. L’ente non governativo nato per difendere i diritti civili e le libertà individuali degli americani ha reperito casi in 37 distretti della California con lesioni provocate dagli animali dalle unità cinofile della polizia, usati in maniera non proporzionata alla minaccia. La denuncia è supportata da un team di medici di Physicians for Human Rights.
Nel rapporto “Unleashed Brutality” i sanitari hanno analizzato i dati di 30 casi avvenuti nello Stato negli ultimi anni che hanno coinvolto i cani poliziotto. ACLU li ha reperiti attraverso il California Public Records Act, dove confluiscono tutte le querele. Nei fascicoli che riguardavano gli incidenti erano contenuti vari documenti, tra cui verbali di polizia, cartelle cliniche con informazioni mediche sulla natura delle lesioni, documentazione fotografica.
Nei 30 casi esaminati, gli animali sarebbero stati istigati contro persone che non rappresentavano una minaccia all’incolumità degli agenti, in indagini per reati minori, come piccoli furti, violazioni del codice della strada o violenza domestica.
Talvolta gli agenti dopo gli attacchi non sono riusciti a liberare le vittime dalle prese perché gli animali non rispondevano più ai comandi verbali; ne sono conseguite ferite ancora peggiori con lacerazioni di pelle e muscoli.
“I nostri concittadini subiscono danni fisici e psicologici estremi dovuti alla brutalità dei cani poliziotto” dice Altaf Saadi, neurologa presso il Massachusetts General Hospital. “Abbiamo esaminato diversi casi in cui i cani sono stati usati contro persone che non rappresentavano una minaccia per la polizia o per altri. Gli assalti – avvenuti in modo sproporzionato, soprattutto contro persone di colore – hanno causato ferite profonde e durature che spesso si sono tradotte in dolore a lungo termine e disabilità permanente, lesioni nervose, perdita di funzionalità di braccia e gambe, deturpazione e traumi psicologici”.
“L’impatto che il loro utilizzo ha sulle persone dovrebbe spingere la California a vietare o limitare rigorosamente l’impiego obsoleta, inefficace e distruttivo dei cani”, ha aggiunto la dottoressa.
Un’analisi del National Electronic Injury Surveillance System, ha rivelato che dal 2005 al 2013 ci sono stati oltre 32.000 accessi ai pronto soccorsi dovuti a morsi di cani poliziotto.
Coloro che vengono attaccati spesso subiscono morsi multipli, come riportato da NIH – National Institutes of Health: il 57% ha subito tre o più morsi in un singolo attacco. Le spese per le cure mediche spesso risultano esorbitanti, richiedono specialisti, procedure chirurgiche, farmaci e visite.
“La stragrande maggioranza dei feriti causati da questi animali non era armata, secondo i dati riportati dalle agenzie di polizia al Dipartimento di Giustizia della California – dice Carmen-Nicole Cox, direttrice degli affari governativi presso ACLU California Action. – Lo Stato deve agire con urgenza e promulgare una legge che affronti l’utilizzo di queste bestie da parte delle agenzie di polizia”.