Una delle nazioni indigene più piccole degli Stati Uniti, i Lower Sioux nel Sud-Ovest del Minnesota, ha cominciato a costruire le case con il cemento di canapa. Ad aprile verrà inaugurato il primo impianto di produzione, unico nel suo genere per l’America, di cui i Sioux saranno i pionieri.
Infatti, mai prima d’ora un altro stabilimento negli Stati Uniti – che si estende per circa 2mila metri quadrati – ha avuto un’area dedicata esclusivamente alle coltivazioni di canapa, un’altra zona adibita alla creazione del cemento e l’ultima per la progettazione e costruzione delle nuove case.
Potrebbe diventare la prossima risorsa del futuro. Il cemento di canapa è un materiale sostenibile, fatto di calce, acqua e canapa, per l’appunto. Questa pianta può essere coltivata in diversi climi, può produrre più di un raccolto all’anno e non richiede fertilizzanti. È estremamente ecologica e, secondo numerosi studi, pare che assorba carbonio almeno due volte più efficacemente degli alberi. Negli Stati Uniti non è mai stata mai sperimentata questa opzione perché la canapa, essendo importata dall’Europa, aveva dei costi troppo alti. Ora la sua coltivazione aprirebbe le porte a tutti, anche ai meno agiati, come lo sono i Lower Sioux.
Questo nuovo impianto rappresenta una grande opportunità per la popolazione dei Lower Sioux. Innanzitutto, risolverebbe le gravi crisi della disoccupazione, creando nuovi posti di lavoro, e degli alloggi, costruendo nuove case. Quasi la metà dei mille membri della Nazione si ritrova ad accamparsi dove capita.
E poi potrebbe diventare anche un mezzo di rivalsa simbolica. Dopo essere stati trattati brutalmente ed estradati dalla zona boschiva dove vivevano, nel XIX secolo i Lower Sioux furono ricollocati vicino a Minneapolis, in un’area secca priva di vegetazione che non è mai stata coltivabile.