Una macchina distrutta con il parabrezzi in frantumi, è quello che resta del veicolo dove viaggiavano Hamza al-Dahdouh, giornalista e figlio del corrispondente da Gaza della tv qatariota Al Jazeera, Wael Al-Dahdouh, e Mustafa Thuria, videostringer per l’agenzia Afp che lavorava anche per Al Jazeera. Sono morti colpiti da un drone israeliano mentre viaggiavano a ovest di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, secondo l’agenzia Wafa. Altri due colleghi, Ahmed Al-Burash e Amer Abu Amr, sono rimasti feriti.
Wael Al-Dahdouh aveva già perso la moglie, un altro figlio, una figlia e un nipotino in un bombardamento in ottobre. Le immagini dei funerali avevano fatto il giro del mondo. Hamza, reporter anche lui, era il suo figlio maggiore.
“Niente è più terribile del dolore di una perdita. E quando lo provi più e più volte, diventa sempre più atroce” ha detto Wael al-Dahdouh ad Al Jazeera. “Vorrei che il sangue di mio figlio Hamza fosse l’ultimo versato dai giornalisti e dalla gente qui di Gaza, e che questo massacro finisse”.
Sono invece almeno 70 i palestinesi giornalisti o collaboratori di testata morti dal 7 ottobre al 31 dicembre a Gaza, alcuni mentre coprivano il conflitto, altri mentre cercavano riparo dalle bombe con le loro famiglie. La cifra viene dall’organizzazione internazionale noprofit Committee to Protect Journalists, che sta anche indagando su “numerosi” altri casi. Secondo il CPJ, più di quanti ne siano mai stati uccisi in un anno in qualunque altro paese. Sono morti anche quattro reporter israeliani e tre libanesi.
Una goccia nel mare degli oltre 22mila palestinesi – secondo cifre del ministero della Salute palestinese – uccisi a Gaza dopo il 6 ottobre, giorno dell’assalto di Hamas in Israele. Ma Israele proibisce l’ingresso nella Striscia di Gaza ai giornalisti stranieri: dunque solo dai palestinesi locali dipende l’informazione su quello che accade, sono loro che mandano foto e video, sono gli occhi del mondo sul conflitto.
L’esercito israeliano ha più volte assicurato che non prende di mira i giornalisti anzi fa il possibile per preservare loro e gli altri civili. Un comunicato di Al Jazeera invece oggi accusa apertamente Israele di prendere di mira i reporter, esprimendo “ferma condanna degli attacchi delle forze di occupazione israeliane contro le auto dei giornalisti palestinesi” e parlando di “violazione dei principi della libertà di stampa”.