Il presidente Joe Biden ha annunciato la grazia per tutti i cittadini statunitensi e i residenti permanenti legali negli Stati Uniti che abbiano fatto uso di marijuana in passato, compresi coloro che l’hanno fumata per scopi medici e non sono mai stati arrestati o perseguiti. Non si applica, invece, alle persone che hanno guidato sotto effetto di droghe e sono state incarcerate per aver venduto l’erba, che secondo la legge federale è illegale, pur essendo legale in diversi Stati. A undici ergastolani, condannati per reati non violenti legati alla droga, è stata ridotta la pena detentiva.
Nel comunicato pubblicato dall’ufficio del presidente Biden si legge che “i precedenti penali per uso e possesso di marijuana hanno imposto inutili ostacoli all’occupazione, all’alloggio, all’accesso a borse di studio e all’istruzione. Troppe vite sono state rovinate a causa del nostro approccio fallimentare verso la marijuana. È ora di rimediare”. Poi la Casa Bianca ha esortato i governatori degli Stati a prendere decisioni simili.
Al momento, non si sa ancora quanti cittadini precisamente verranno graziati. Ma si tratta del secondo atto di un’azione più ampia, cominciata lo scorso anno, che riguarda migliaia di persone condannate per possesso di droga secondo la legge federale.
Lo scorso agosto, il Department of Health and Human Services, che si occupa della salute dei cittadini statunitensi, aveva chiesto che venissero allentate le restrizioni sul consumo di marijuana. Attualmente, viene ancora classificata come “Schedule 1 drug”, cioè una sostanza che non può essere usata per scopi medici e che crea molta dipendenza. Nello stesso gruppo ci sono anche LSD ed eroina.