In un contesto di persistente calo delle vendite di giocattoli, il gigante statunitense dei giochi Hasbro ha annunciato il licenziamento di 1.100 lavoratori, equivalenti a quasi il 20% del suo personale.
Ad annunciarlo è l’amministratore delegato della Hasbro, Chris Cocks, in un’e-mail inviata lunedì al personale.
“Avevamo previsto che i primi tre trimestri sarebbero stati difficili, in particolare per quanto riguarda i giocattoli, dove il mercato sta uscendo dai massimi storici causati dalla pandemia”, ha dichiarato Cocks. “Malgrado abbiamo compiuto alcuni importanti progressi in tutta la nostra organizzazione, i venti contrari che abbiamo riscontrato nei primi nove mesi dell’anno sono continuati anche durante le vacanze natalizie e probabilmente persisteranno anche nel 2024”.
Una parte dei licenziamenti entrerà in vigore già questa settimana, mentre il resto avverrà nei prossimi sei mesi, ha dichiarato Cocks nella nota. A inizio anno erano stati già 800 lavoratori a ricevere il benservito.
La crisi dei giocattoli non riguarda però tutti: uno dei competitor di Hasbro, la Mattel, si aspetta invece “di guadagnare quote di mercato nel quarto trimestre e nell’intero anno”, come annunciato in un recente comunicato – sulla scia del grande successo del film Barbie.