Pur di non votare per se stesso e non passare per “narcisista”, Damion Green, 40 anni, meccanico, candidato come consigliere comunale nella cittadina di Rainier nello Stato di Washington, non ha vinto le elezioni per un solo punto. 247 voti a 246 per il rivale Ryan Roth, 33 anni, amministratore di una discarica, che ha vinto.
Quell’unico voto sarebbe potuto essere proprio quello di Green, che ha confessato in un’intervista al Washington Post: “Non riguarda me, ma gli altri. Non sono molto bravo a vantarmi”. Ma ha accettato la sconfitta con senso sportivo, riconoscendo che Roth è un “valido candidato”. Entrambi vogliono proteggere l’identità di Rainier, preservandola come cittadina e non puntando a “un’espansione sconsiderata”, come l’ha definita Green. Si era già candidato una prima volta quattro anni fa e durante la sua campagna elettorale aveva cercato di conoscere e coinvolgere i cittadini il più possibile. Stavolta si è limitato a partecipare a un incontro organizzato dal municipio insieme a Roth. “Non ho fatto molta campagna elettorale – ha raccontato Green – perché sapevo che se uno di noi due avesse vinto, la città avrebbe comunque vinto”.
Il voto è avvenuto il 7 novembre scorso: oltre a scegliere i consiglieri comunali, si sarebbe deciso anche se imporre una tassa sulle vendite per aumentare i fondi per le forze dell’ordine nella Contea di Thurston, dove si trova Rainier. Alcuni, comunque, avevano già inviato la propria cartella elettorale nei giorni precedenti. Come Roth, che aveva votato per se stesso e a posteriori ne ha riconosciuto l’importanza: “Credo di essere riuscito a vincere proprio grazie al mio voto”.
La conta è stata così serrata che ci è voluto più di un mese per arrivare a una conclusione. Prima è stato avviato un riconteggio manuale obbligatorio da parte di una commissione di tre persone che ha scrutinato le schede in entrambi i seggi di Rainier. Poi i totali sono stati confrontati con i risultati delle macchine da altri due incaricati addetti alla verifica.