Bayer, il gigante agricolo-farmaceutico americano, sta cercando di creare il primo pomodoro in grado di resistere alla siccità.
Nei campi della California, dove si producono più del 90% dei pelati da trasformazione utilizzati dagli Stati Uniti per salse e passate, gli scienziati agrari stanno mescolando e abbinando varietà che storicamente si sono comportate bene in condizioni di scarsità d’acqua o che hanno un apparato radicale più forte, con l’obiettivo di produrre varietà in grado di crescere con il 20% o il 50% di liquidi in meno.
La ricerca della Bayer è un esempio di come l’industria agricola stia cercando di anticipare i cambiamenti climatici che potrebbero sconvolgere la catena di approvvigionamento alimentare e far aumentare i prezzi per i consumatori.
In California, infatti, negli ultimi anni le condizioni meteorologiche estreme hanno già distrutto alcune delle colture più preziose dello Stato, come mandorle ed erba medica: una situazione che ha costretto le aziende sementiere, spesso dotate di bilanci miliardari, a investire grandi fondi in ricerca e sviluppo per creare colture più resistenti, come il riso prodotto con minori esigenze idriche e piante di mais più basse che possono resistere meglio al vento.
“C’è un grande senso di urgenza – hanno detto gli esperti della Bayer – per stare al passo con il cambiamento climatico e la concorrenza”.
Anche l’azienda di ketchup Kraft Heinz ha più volte dichiarato negli ultimi mesi che le condizioni in California hanno spinto la società a considerare lo stato di Washington per coltivare i pomodori necessari per le salse. “È un momento molto difficile”, ha dichiarato il CEO Miguel Patricio in un’intervista, “perché il mondo sta vivendo una grave carenza di pomodori”.
Sviluppare nuove varietà di semi può richiedere alle aziende anche più di un decennio: tempo impiegato spesso senza alcuna garanzia di ottenere i risultati sperati ed evitare così di dover spostare le colture da una regione a un’altra, rendendo il processo estremamente complesso e costoso.