Israele e Hamas hanno concordato di estendere il cessate il fuoco a Gaza per altri due giorni, fissando la nuova scadenza a mercoledì sera. Ad annunciarlo sono state lunedì pomeriggio le autorità del Qatar, che assieme ad Egitto e Stati Uniti hanno contribuito a mediare l’intesa tra lo Stato ebraico e la milizia palestinese.
L’annuncio, fatto su X dal portavoce del ministero degli Esteri di Doha Majid Al Ansary, è arrivato a poche ore dalla deadline della tregua di quattro giorni – che ha iniziato a decorrere venerdì mattina – tra le due parti belligeranti. Contestualmente, lunedì Hamas ha liberato altre 11 donne e bambini, mentre Israele ha rilasciato 33 prigionieri palestinesi.
Israele aveva già dichiarato che avrebbe esteso il cessate il fuoco di un giorno per ogni 10 ostaggi in più rilasciati da Hamas. Dopo l’annuncio del Qatar, i palestinesi hanno confermato di aver accettato una proroga di due giorni “alle stesse condizioni”.
La tregua stipulata giovedì scorso da Israele e Hamas prevede il rilascio di 50 ostaggi israeliani da parte del gruppo islamista, la liberazione di 150 civili palestinesi (ma solo donne e adolescenti di età inferiore ai 19 anni), l’arrivo di aiuti umanitari, medicinali e carburante nell’enclave assediata, e la cessazione delle ostilità.
Quest’ultimi finora sono per lo più adolescenti accusati di aver lanciato pietre e bombe incendiarie durante gli scontri con le forze israeliane – ma visti dai palestinesi come eroi anti-occupazione.
In totale, sono stati finora liberati 70 ostaggi (ma la cifra include anche una ventina di tailandesi o filippini, lavoratori dei kibbutzim assaltati, che non rientrano nell’accordo della tregua) e 150 detenuti palestinesi dalle carceri israeliane. Israele ha promesso che estenderà il cessate il fuoco di un giorno per ogni 10 ostaggi in più liberati – il che potrebbe tecnicamente far proseguire la tregua per altre due settimane, dal momento che nelle mani della milizia islamista rimangono circa 160 persone.
Ma Hamas non ha il controllo di tutti gli ostaggi: secondo il premier qatariota Mohammed Bin Abdulrahman al-Thanimolti più di 40 donne e bambini sarebbero stati distribuiti in case di civili, altri sono nelle mani di gruppi militanti che hanno la propria agenda. “Scopo della tregua è anche permettere di localizzarli”.
Il premier israeliano Benjiamin Netanyahu domenica è tornato a promettere guerra totale fino alla vittoria e alla scomparsa di Hamas. Un obbiettivo irrealistico secondo il premier qatariota: “non succederà continuando questa guerra” ha detto al Financial Times. “serve solo a rinfocolare la narrativa dell’estremismo. Serve un soluzione politica che garantisca la sicurezza dei due popoli”.
Per ora il popolo di Gaza respira, ma le condizioni di vita restano drammatiche: cibo, acqua e carburante scarseggiano o sono introvabili nonostante le centinaia di camion di aiuti umanitari riusciti a entrare nella Striscia; i centri abitati sono devastati dai bombardamenti, i morti secondo le cifre fornisce da Hamas sarebbero oltre tredicimila fra cui molte migliaia di minorenni.
Secondo Haaretz, il segretario di Stato USA Antony Blinken è atteso in Israele questa settimana – alla sua quarta visita nel Paese dall’inizio della guerra.