Non si placano le polemiche a Capri, dove la parrocchia di Santo Stefano ha deciso di sfrattare le persone meno fortunate che risiedono presso alcuni appartamenti donati anni fa alla chiesa del posto.
Questi alloggi, in passato, erano stati regalati alla comunità ecclesiastica caprese da alcuni benefattori, proprio per dare un rifugio sicuro agli abitanti meno abbienti: i locali in questione, oltre a numerose famiglie, ospitavano anche attività commerciale e, soprattutto, gruppi di volontari e diverse associazioni benefiche.

Negli ultimi anni, l’isola campana è ormai diventata un vero e proprio punto di riferimento per i turisti di tutto il mondo: vista la carenza di alloggi dovuta alla incredibile mole di visitatori che ogni estate popola la splendida Capri, la parrocchia, fiutando l’importante opportunità economica, ha deciso dunque di trasformare gli alloggi che le sono stati donati in veri e propri B&B e case vacanze.
Naturalmente, la scelta della chiesa locale non è certo passata inosservata. In particolare, sull’accaduto è intervenuta la sezione locale dell’Unione Nazionale Consumatori, guidata da Teodorico Boniello. Quest’ultimo ha infatti dichiarato: “La nuova gestione della Parrocchia di Capri, guidata da don Pasquale Irolla, ha avviato una battaglia a suon di carte bollate, in cui le vittime sono le famiglie meno abbienti ed associazioni di volontariato. Il tutto in un periodo di grandissima emergenza abitativa, dove, per contrastare il fenomeno ed il diffondersi di strutture come i bed and breakfast, che di fatto trasformano Capri in un dormitorio nel periodo estivo ed in un paese senz’anima e servizi per il cittadino nel periodo invernale, erano scesi in campo anche i comuni dell’isola”.
Boniello ed i suoi fedelissimi hanno inoltre aggiunto: “Sulla scorta di quanto segnalatoci da numerosi cittadini, l’Unione Nazionale Consumatori ha scritto alla parrocchia per chiederle di verificare che vengano quantomeno rispettate le volontà di tanti benefattori che hanno donato, negli anni, immobili alla comunità religiosa, affinché questa li destinasse ad accogliere i bisognosi e chi opera nel sociale, scongiurando così che tali volontà vengano disattese. Occorre inoltre predisporre un regolamento per le assegnazioni degli immobili in favore dei bisognosi”.
Sulla vicenda caprese è intervenuto anche il Cardinale Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha dichiarato: “Nelle città turistiche si preferisce guadagnare trasformando gli appartamenti in bed and breakfast, piuttosto che affittare i locali a prezzi calmierati alle famiglie o a studenti. La somma di egoismi fa perdere di vista il rapporto tra la proprietà e il bene comune”.