“Iniziamo la giornata con una splendida notizia: ovvero che il restauro dei cavallini di Costantino Nivola è concluso e sono stati ricollocati nella piazza delle Stephen Wise Towers!” È l’annuncio gioioso del Museo Nivola di Orani in Sardegna, luogo natale dell’artista che dal 1939 fino alla morte nel 1988 visse a New York City.
Le sculture rappresentano piccoli cavalli squadrati di cemento in vari colori, a misura di bambino, e sono “una delle invenzioni più felici e gioiose di Nivola” spiega il museo. Nel 1964, Nivola fu incaricato assieme all’architetto Richard Stein di creare una “piazza per la comunità” fra le quattro torri residenziali Stephen Wise, nell’Upper West Side. Il “Picasso del Popolo” come alcuni lo definiscono progettò uno spazio a cui i residenti si affezionarono immediatamente, luogo di gioco, gossip e ritrovo.
Nel 2021, il museo di Orani aveva denunciato che nel corso dei lavori di rinnovamento della piazza sulla 91esima Strada, le sculture erano state danneggiate e poi direttamente rimosse. Crebbe fra i residenti il timore che fossero destinate alla distruzione. Invece, anche grazie alla mobilitazione popolare è stato deciso invece di restaurarli a cura della PACT Renaissance Collaborative (PRC), programma di case popolari per persone a basso reddito, che ha investito circa 35 milioni alle Stephen Wise Towers.
Al termine di due anni di lavoro, i cavallini sono tornati al loro posto. Il museo invita a guardare un video che racconta la storia e l’attaccamento dei residenti per queste sculture.
Costantino Nivola aveva appreso i rudimenti del mestiere dal padre, muratore. Nel 1926 era apprendista di Mario Delitala, pittore e incisore che lavorava all’aula magna dell’università di Sassari. Dal 1931 si trasferì a Monza con una borsa di studio per l’ISIA. Nel 1937 era direttore dell’ufficio grafco dell’Olivetti per cui disegnò il padiglione all’Esposizione Universale di Parigi.
Nel 1938 sposò Ruth Guggenheim, compagna di corso tedesca di origine ebraica, e la coppia lasciò l’Italia in seguito alle leggi razziali emanate quell’anno da Mussolini; si rifugiò prima a Parigi, poi dopo l’invasione nazista della Francia, a New York. Qui Nivoli faticò non poco finché nel 1941 divenne Art Director per la rivista “Interiors and Industrial Design”. La vivacità dell’ambiente newyorchese lo spinse a sviluppare con innovazione. Dal 1962 cominciò anche a insegnare alla Columbia University.
Tornò in Sardegna per progetti specifici finanziati dagli Stati Uniti e negli anni Settanta a Cagliari conobbe l’artista Maria Lai, con cui realizzò il Lavatoio Comunale di Ulassai.