L’Italia di Luciano Spalletti regala una serata di grande calcio ai quasi sessantamila tifosi accorsi allo Stadio Olimpico di Roma per la gara con la Macedonia del Nord, valida per la qualificazione ad Euro 2024.
Gli azzurri, seppur con qualche rischio di troppo nella ripresa, vincono e convincono, battendo la selezione giallorossa con il risultato di 5-2. L’impressione è sempre la stessa: quando gioca a Roma, qualunque sia l’avversario, la nazionale sembra avere sempre una marcia in più. Ieri sera, l’Italia è partita fortissimo, attaccando subito con tutti i suoi effettivi e pressando altissimo Elmas e soci.

Dopo un gol annullato per fuorigioco a Giacomo Raspadori, autore di una grandissima gara, ci ha pensato Matteo Darmian a far esplodere l’Olimpico, con un colpo di testa a pochi passi dalla porta. Gli azzurri dominano l’intero primo tempo, ed al quarantesimo guadagnano un calcio di rigore per il possibile raddoppio. Dagli undici metri, Jorginho fallisce ancora una volta, calciando centrale e trovando l’opposizione di Dimitrievski. Sugli sviluppi della successiva rimessa laterale però, Federico Chiesa si fionda sul pallone e lascia partire un destro velenoso dal limite dell’area che si infila all’angolino basso. Nonostante il doppio vantaggio, l’Italia continua ad attaccare e, in pieno recupero, trova il tris, ancora una volta con un imprendibile Chiesa: l’esterno della Juve riceve palla all’altezza del vertice sinistro e prova a calciare sul secondo palo. Il pallone, dopo esser stato deviato da un difensore macedone, prende una traiettoria stranissima, terminando la sua parabola proprio sotto il set opposto.
3-0 a fine primo tempo e partita in ghiaccio? Neanche per sogno. Nella ripresa, infatti, gli azzurri si divorano l’impossibile sotto porta, complice anche alcuni grandi interventi di Dimitrievski, mentre la Macedonia accorcia le distanze con il colpo di testa di Atanasov, che anticipa l’uscita di Donnarumma. L’Italia non si scompone e continua ad attaccare, senza però trovare la via del gol. Per dare maggior velocità alla manovra offensiva, Spalletti inserisce Frattesi e Zaniolo, fischiatissimo dal pubblico romano, presumibilmente di fede giallorossa, ma la situazione non cambia. A 16 dalla fine, sono di nuovo gli ospiti a gonfiare la rete, con un tiro dalla distanza del solito Atanasov: la deviazione di Acerbi mette fuorigioco Gigio, con il pallone che si infila alla sua destra.
Dopo il 3-2, per qualche minuto, i fantasmi del recente passato tornano ad aleggiare sullo Stadio Olimpico: a scacciarli definitivamente, al minuto 81, ci pensa Giacomino Raspadori, autentica spina nel fianco della difesa ospite per tutta la gara. Dopo aver ricevuto palla da Barella, l’attaccante del Napoli incrocia il mancino all’angolino, chiudendo i giochi.

In pieno recupero, c’è spazio anche per il quinto gol, messo a segno da uno degli idoli di casa, Stephan El Shaarawy, che esulta sotto la “sua” Curva Sud per il 5-2 finale. Grazie alla vittoria sulla Macedonia, l’Italia ora è ad un passo dalla qualificazione matematica agli Europei di Germania. Lunedì, gli azzurri affronteranno l’Ucraina a Leverkusen: per accedere alla prossima manifestazione continentale, agli azzurri basta un solo punto.
“Abbiamo fatto un grande primo tempo, però c’era il pericolo di subire queste ripartenze veloci, che abbiamo beccato nella ripresa”, ha dichiarato Luciano Spalletti nel post partita, “siamo in un momento dove se si sbaglia qualcosa lo si paga a caro prezzo. Dopo il secondo gol macedone, c’é voluta una grande Italia per riprendere la gara e portare a casa il risultato”.
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