“Estirperemo i comunisti, i marxisti, i fascisti e i farabutti della sinistra radicale che vivono come parassiti all’interno dei confini del nostro Paese e che mentono, rubano e imbrogliano alle elezioni”.
Non ha usato mezzi termini Donald Trump martedì in occasione di un comizio elettorale in New Hampshire, nel quale l’ex presidente ha ribadito la tesi secondo cui i brogli elettorali gli sarebbero costati le elezioni del 2020. Toni che tuttavia non sono piaciuti ai suoi avversari – su tutti il presidente USA Joe Biden, il quale ha accusato il suo probabile sfidante repubblicano di impiegare una retorica analoga a quella della Germania nazista per denigrare i suoi rivali politici.
“Negli ultimi giorni, Trump ha detto che se tornerà in carica darà la caccia a tutti coloro che si oppongono a lui e spazzerà via quelli che ha definito i ‘parassiti (…) in America’ (…) riecheggia il linguaggio che si sentiva nella Germania nazista degli anni ’30. Non è nemmeno la prima volta”, ha detto Biden durante un evento di raccolta fondi a San Francisco (dove mercoledì è previsto un vertice con il cinese Xi Jinping).
“Trump ha anche recentemente parlato di “sangue dell’America che viene avvelenato”… Di nuovo, riecheggia le stesse frasi usate nella Germania nazista”, ha aggiunto Biden – riferendosi alle affermazioni di Trump secondo cui gli immigrati entrati illegalmente negli Stati Uniti stanno “avvelenando il sangue del nostro Paese”.
Benché alcuni storici ritengano che il suo linguaggio riecheggi quello di autocrati che hanno tentato di disumanizzare i loro rivali, Trump, che è il favorito per la nomination repubblicana per affrontare Biden nel novembre 2024, è noto per la sua retorica infuocata volta a screditare i suoi oppositori.