Mattinata di festeggiamenti a Napoli, dove sono stati celebrati gli ottocento anni della Federico II, l’università laica più antica al mondo.
Per l’occasione, l’ateneo partenopeo ha aperto le proprie porte a numerosi ospiti d’eccezione, tra i quali spiccano sicuramente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il ministro dell’Università, Annamaria Bernini, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco Gaetano Manfredi ed il tenore di fama internazionale Andrea Bocelli.

Nell’Aula Magna che ha ospitato la cerimonia con il quale è stato inaugurato il nuovo anno accademico, quest’ultimo, all’ingresso del Capo dello Stato, ha intonato l’inno di Mameli e, successivamente, l’inno alla Gioia, accompagnato da cinque musicisti della Nuova Orchestra Scarlatti.
“La paura non costruisce ma distrugge, soltanto la cultura costruisce”, ha dichiarato Mattarella nel corso del suo intervento, “E’ importante ricordare come le prime università, da Napoli a Bologna, da Padova a Parigi, abbiano costruito l’ispirazione europea, definendo quel sistema di valori e cultura che sono alla base della coscienza europea. L’Europa non è solo uno spazio geografico. E’ cultura comune, principi di libertà, di rispetto di ogni singola persona. E’ quello che ha consentito lo straordinario fenomeno di integrazione, di promessa di pace. In questa stagione, in cui le guerre riprendono a insanguinare l’Europa orientale, il Mediterraneo ed altre zone del mondo, ricordare questi valori è particolarmente importante”.
Il Presidente ha infine concluso: “Un ringraziamento particolare va alla ministra Bernini, per averci messo a conoscenza di quanto realizzato e quanto in corso di attuazione per gli alloggi dedicati agli studenti fuori sede. Una questione di primaria importanza ma anche antica”.
“Oggi avvertiamo un peso, ma è un peso leggero che ci spinge verso il futuro”, ha invece spiegato Matteo Lorito, rettore dell’ateneo, “È una grande gioia avere Mattarella che visita due sedi, Bocelli che canta l’inno. Lo facciamo soprattutto per i nostri studenti, siamo qui grazie a loro. Ci presentiamo all’Italia e al mondo come un grande patrimonio culturale ed oggi lo dimostreremo con i fatti. Sentiamo anche la vicinanza della città e della regione, tutti insieme dimostriamo cosa ha fatto Napoli in questi otto secoli”.

In giornata, inoltre, il Capo dello Stato farà visita al nuovo polo federiciano di Scampia, per il taglio del nastro dei vari ambulatori ospitati dalla struttura. “Scampia cancella Gomorra e riparte dai giovani, a cui dobbiamo dare un futuro diverso”, ha spiegato il sindaco Gaetano Manfredi, “la presenza di Mattarella per noi è il riconoscimento di un percorso che stiamo facendo e che deve essere ancora completato con il grande progetto Re Start Scampia. Aprire l’Università a Scampia è stato un atto di grande impegno e coraggio. Questo ateneo è un motore di trasformazione sociale ed economica nonché un fattore di internazionalizzazione: può aiutare a trasformare le periferie, può formare i tanti giovani che qui studiano e può attrarre i ragazzi che possono venire da tutte le parti del mondo”.