I tre panda giganti dello Smithsonian National Zoo di Washington oggi tornano in Cina, e il pubblico della capitale deve dire addio a quelle che erano vere e proprie star.
Con la restituzione di Mei Xiang, Tian Tian – dopo una permanenza di 23 anni negli Stati Uniti – e il loro cucciolo Xiao Qi Ji, si avvia a conclusione quello che sin dal suo inizio, nel 1972, è stato un simbolo degli scambi amichevoli fra l’America e il paese di mezzo, la cosiddetta “diplomazia dei panda”, che la Cina usa in verità da secoli.
Gli animali, arrivati allo zoo nel 2000, facevano parte di un programma di ricerca e allevamento concordato con la China Wildlife and Conservation Association. Avrebbero dovuto rimanere soltanto 10 anni; nonostante le numerose proroghe l’accordo sarebbe di fatto scaduto il 7 dicembre 2023. Nei mesi scorsi, allo Smithsonian, sono state avviate le Panda Palooza, una serie di attività commemorative per salutarli.
Durante la sua permanenza a Washington, Mei Xiang ha dato alla luce sette cuccioli; tre avevano già fatto ritorno in Cina, gli altri tre sono deceduti. In base all’accordo con la Cina, anche la prole nata sul suolo statunitense all’età di 4 anni doveva essere restituita.
I panda sono classificati dal 2017 come specie vulnerabile dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura; nonostante i successi avuti nei programmi di riproduzione in cattività – secondo il WWF nel giro di dieci anni sono cresciuti del 17 per cento – in natura ne rimangono meno di 1.900, concentrati soprattutto nella provincia cinese del Sichuan. Dal 2021 secondo il governo cinese non sono più a rischio di estinzione e non c’è più bisogno quindi che gli animali, considerati tesoro nazionale, vadano a riprodursi altrove in condizioni di cattività.
Secondo il comunicato dello Smithsonian Zoo con i dettagli del trasferimento, “i panda saranno prelevati tramite carrelli elevatori e spostati su camion che li trasporteranno all’aeroporto internazionale di Dulles”.

Chissà cosa penseranno del trasloco gli amabili plantigradi; arriveranno nella riserva di Chengdu in Cina, dopo un volo di 19 ore, messo appositamente a disposizione da FedEx. Il Boeing 777F chiamato “FedEx Panda Express”, impreziosito da una decalcomania personalizzata, viene utilizzato da anni per trasportare gli animali e fa parte dell’impegno preso dalla società per il loro sostegno, mirato agli sforzi di conservazione della specie.
Con la partenza dei panda di Washington, negli Stati Uniti adesso ne rimangono soltanto quattro, tutti nello zoo di Atlanta. Lun Lun e Yang Yang con i loro cuccioli Ya Lun e Xi Lun, sono gli ultimi a far parte del programma e la loro restituzione è prevista nel 2024.
I panda dello zoo di San Diego, Bai Yun e Shi Shi, arrivati nel 1987, che nel frattempo hanno avuto sei figli, secondo l’accordo iniziale avrebbero dovuto rimanere solo 100 giorni, ma grazie alle proroghe la loro permanenza è durata fino al 2019. Lo zoo di Memphis, che invece aveva un accordo con la Cina conclusosi nel 2023, ha visto il ritorno in patria della femmina Ya Ya in aprile.
Torneranno in Cina a dicembre anche i due panda giganti in prestito allo zoo di Ediburgo, mentre allo zoo di Schoebrunn a Vienna ci sono ancora Yang Yang e il suo compagno Yuan Yuan arrivato nel 2019, mentre i suoi due gemelli Fu Feng e Fu Ban erano tornati in Cina nel 2018
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