Una telefonata che è costata cara. Questa mattina Francesco Talò, consigliere diplomatico di Giorgia Meloni ed ex Console Generale a New York, ha rassegnato le dimissioni dopo il caso della chiamata fake da parte dei due comici russi Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov).
“Siamo tutti dispiaciuti – ha detto la premier – Questa vicenda non è stata gestita bene. Il passo indietro da parte del consigliere diplomatico è stato un gesto di responsabilità. Di queste telefonate ne abbiamo fatte almeno 80 e mi dispiace che con questo inciampo sia messo in discussione ciò che è stato fatto. Io se ricevo una telefonata dall’ufficio del consigliere diplomatico la devo dare per buona. Penso che si sia confermata la coerenza del governo”.
Nelle scorse ore, anche l’ufficio di Talò aveva diffuso una nota in cui si rammaricava “per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il presidente della commissione dell’Unione africana e che è stato messo in contatto telefonico con il presidente Meloni. L’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre”.
Palazzo Chigi ha poi spiegato come la Meloni sia stata “tratta in inganno al telefono da un personaggio che è riuscito a spacciarsi attraverso l’ufficio diplomatico come presidente dell’Unione Africana. Nonostante il tentativo di farle dire frasi ‘scomode” Meloni ha ribadito nella sostanza le posizioni assunte dal governo, pur nei toni consueti di estrema cortesia formale che si tengono in interlocuzioni con rappresentanti istituzionali stranieri. Il presidente del Consiglio, nonostante le provocazioni, ha confermato il pieno sostegno all’Ucraina e le politiche italiane di contrasto all’immigrazione illegale”.
Talò, nato a La Spezia e laureato in giurisprudenza all’Università di Roma “La Sapienza”, è ambasciatore di grado dal 2017 e nel quadriennio 2007-2011 è stato Console Generale a New York, prima di essere inviato a Israele come ambasciatore (2012-2017) e rappresentante permanente alla Nato nel 2019.
Talò era a New York anche durante gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, tragedia dopo la quale ha deciso di portare sempre con sé in ogni ufficio una bandiera degli Stati Uniti e una pagina del New York Times.