Una giuria del Missouri ha condannato la National Association of Realtors e altre società immobiliari, tra cui alcune società legate alla holding Berkshire Hathaway di Warren Buffett, a pagare 1,78 miliardi di dollari di danni per aver concorso a gonfiare artificialmente le commissioni per la vendita di case.
Il verdetto, emesso da una giuria federale di Kansas City dopo due settimane di processo, mette in seria discussione pratiche decennali che hanno permesso agli agenti immobiliari di aumentare le commissioni parallelamente all’aumento dei prezzi delle case e dei tassi ipotecari, danneggiando i consumatori e rendendo più esose le transazioni.
L’azione legale collettiva ha visto come querelanti i venditori di oltre 260.000 abitazioni in Missouri, Kansas e Illinois, contrari delle commissioni che dovevano pagare ai broker. La National Association of Realtors e le società convenute, secondo i querelanti, avrebbero infatti aumentato le commissioni che i venditori di case pagano ai broker che rappresentano gli acquirenti, fino a un livello del 6%.
Ma non è finita qui: l’ammontare dei danni potrebbe infatti essere aumentato a più di 5,3 miliardi di dollari in base alla legge antitrust statunitense, secondo l’avvocato dei querelanti Michael Ketchmark.
Il compenso dei broker negli Stati Uniti è in genere pari al 5%-6% del prezzo di vendita di una casa – di cui circa la metà viene versata al broker dell’acquirente. I venditori di case si sono lamentati del fatto che questo modello sopprime la concorrenza, mantenendo le commissioni per i mediatori d’acquisto tra il 2-1/2 e il 3%, nonostante il ruolo ridotto dei mediatori, con molti acquirenti in grado di trovare casa autonomamente online.
Il portavoce della NAR, Mantill Williams, ha dichiarato che il gruppo di categoria intende presentare ricorso e chiedere una riduzione dei danni.