Il killer pluriomicida Robert Card, che mercoledì scorso ha ucciso almeno 18 persone a Lewinston, nel Maine, era stata segnalato alla polizia già dalla metà di settembre.
A rivelarlo sono state le stesse forze dell’ordine, che interpellate dall’Associated Press hanno ammesso di essere state avvisate di “velate minacce” da parte di Card, un riservista dell’esercito americano, dopo che qualche settimana questi aveva intimidito alcuni soldati della base della Guardia Nazionale del Maine a Saco.
Le indagini, tuttavia, sarebbero state abbandonate dopo che le autorità si erano infruttuosamente recate presso l’abitazione di Card, non trovandolo in casa.
“Abbiamo aggiunto pattuglie supplementari e lo abbiamo fatto per circa due settimane”, ha spiegato il capo della polizia di Saco Jack Clements. “Il ragazzo non si è mai presentato”. “Non siamo mai entrati in contatto con questo ragazzo, non abbiamo mai ricevuto telefonate dal centro di riserva che dicessero: “Ehi, abbiamo qualcuno che sta causando un problema””, ha aggiunto. “Non abbiamo mai ricevuto niente del genere”.
A confermare la versione è lo sceriffo della contea di Sagadahoc, Joel Merry, che a settembre aveva allertato tutte le forze dell’ordine del Maine dopo la segnalazione. Anche lui, tuttavia, non è riuscito a localizzarlo.
L’FBI ha invece dichiarato all’AP di non essere a conoscenza di attività sospette da parte di Card, spiegando di “non avere né aver ricevuto alcuna soffiata o informazione su Robert Card”.
Lo scorso mercoledì Card ha aperto il fuoco in una sala da bowling e in un pub di Lewiston, uccidendo almeno 18 persone e ferendone 13, in quella che è sinora la peggiore sparatoria di massa nella storia del Maine. Dopo due giorni di caccia all’uomo in tutto lo Stato, venerdì sera è stato trovato morto dopo essersi sparato alla testa.