Alcuni aerei F-16 statunitensi hanno bombardato in Siria un deposito di armi e munizioni utilizzato da affiliati alle Guardie della rivoluzione iraniane, in Siria orientale.
Lo ha annunciato il segretario americano alla Difesa, Lloyd Austin, parlando di attacchi “di autodifesa e precisione” dopo che personale Usa è stato fatto oggetto di attentati da parte di gruppi appoggiati dalle milizie iraniane la settimana scorsa in Iraq e Siria.
“Gli Stati Uniti – ha detto Austin in una nota – non vogliono il conflitto e non hanno l’intenzione o il desiderio di impegnarsi in ulteriori ostilità, ma questi attacchi sostenuti dall’Iran contro le forze statunitensi sono inaccettabili e devono finire”.
Un alto funzionario militare statunitense ha affermato che due aerei da combattimento F-16 hanno effettuato gli attacchi vicino a Boukamal, colpendo magazzini di armi e munizioni utilizzati dai pasdaran iraniani e dai loro alleati per colpire le basi USA. Non è ancora chiaro se nell’operazione si siano verificati morti o feriti: la fonte ha dichiarato che nella struttura erano presenti alcuni miliziani e truppe ma nessun civile.
Tre giorni fa, gli Stati Uniti avevano annunciato l’arrivo degli F-16 per “affiancare una serie di mezzi che il Dipartimento della Difesa ha inviato a Israele per migliorarne ulteriormente la capacità di difesa”.
“Sappiamo che i gruppi che conducono questi attacchi sono sostenuti dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche e dal regime iraniano”, ha detto oggi il portavoce del Pentagono Pat Ryder in un briefing. “Quello che vediamo è la prospettiva di un’escalation più significativa contro le forze e il personale statunitense in tutta la regione, nel brevissimo termine, da parte di forze per procura iraniane e, in ultima analisi, dall’Iran”.
Dal 17 ottobre, ci sono stati almeno 19 attacchi contro siti e truppe americane in Iraq e Siria, compresi tre nuovi attacchi giovedì, secondo il Pentagono. Secondo il portavoce Pat Ryder, due di questi attacchi, che hanno preso di mira la guarnigione di al-Tanf in Siria e la base aerea di al-Asad in Iraq con l’uso di droni, hanno causato il ferimento di ventuno militari statunitensi.
Il Governo USA ha dichiarato più volte che qualsiasi reazione americana sarebbe stata direttamente collegata agli attacchi diretti alle proprie truppe, senza alcuna relazione diretta con il sanguinoso conflitto tra Israele e Hamas. Austin stesso ha chiarito che gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione di provocare un conflitto su scala regionale, ma che le truppe USA non avrebbero esitato a difendersi e contrattaccare qualora i gruppi per procura iraniani avessero proseguito i loro raid.
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Cazas F-16 estaunidenses bombardean Siria por orden de Joe Biden pic.twitter.com/5FMPqcXsAA— El Gran Reinicio 2030 (@actitud_hispana) March 25, 2023