L’ex presidente Donald Trump e i suoi figli dovranno testimoniare la prossima settimana al processo civile che si sta svolgendo nella Corte Suprema di Manhattan.
Mercoledì sarà la volta dei figli di Trump Don Jr, Eric e Ivanka poiché tutti e tre hanno avuto ruoli dirigenziali nella holding dell’ex presidente. Dovranno raccontare ai pubblici ministeri come avvenivano le valutazioni delle proprietà. Il lunedì successivo sarà la volta dell’ex presidente che verrà interrogato dai pubblici ministeri sul modo usato per valutare le sue proprietà immobiliari.
Una giornata “calda” in tribunale per le tensioni tra avvocati, imputati, magistrato, pubblici ministeri e testimoni. Gli avvocati dell’ex presidente, e lui stesso, contestano tutto e tutti e i testimoni si trincerano dietro i “non ricordo”.
I rancori covavano da più giorni, dopo che il magistrato Arthur Engoron aveva penalizzato per la seconda volta, con una multa da 10 mila dollari, l’ex presidente per i suoi commenti offensivi fuori dall’aula del tribunale. Il magistrato aveva più volte ammonito l’ex presidente e aveva imposto un’ordinanza restrittiva nei suoi confronti dopo che Trump aveva pubblicato sul suo sito web la foto di un’assistente del magistrato con il senatore democratico Chuck Schumer. Nell’ordinanza il giudice aveva disposto che l’ex presidente non poteva prendere di mira con i suoi commenti irrispettosi il personale del tribunale, i testimoni, gli avvocati e pubblici ministeri. Nell’ordinanza il giudice non aveva incluso né lui né l’Attorney General perché entrambi ricoprono cariche elettive. Da allora i fulmini di Trump si sono concentrati soprattutto sul giudice che continua a definire “odiatore” “svitato” “folle” “incapace”.
Oggi i malumori dell’ex presidente sono esplosi dopo che il magistrato si è rifiutato prima di cancellare la multa a Trump che gli aveva comminato mercoledì e poi ha accettato la richiesta della pubblica accusa che vuole la testimonianza di Ivanka Trump.
Gli avvocati dell’ex presidente hanno contestato la citazione di Letitia James a Ivanka, notando che una corte d’appello aveva stabilito all’inizio di quest’anno che Ivanka era decaduta come imputata nel caso per prescrizione.
E hanno accusato i pubblici ministeri di “continuare a molestare la figlia di Trump molto tempo dopo che la corte d’appello l’aveva stralciata dal giudizio” criticando l’Attorney General di aver volutamente ritardato la richiesta di testimonianza perché non vive più nello stato.

I pubblici ministeri hanno ribattuto che Ivanka Trump ha ancora informazioni importanti per il loro caso e che ancora oggi beneficia dei profitti delle aziende del padre. “Anche se non è più imputata in questa causa, ha indiscutibilmente una conoscenza personale dei fatti. Ma anche oltre ciò, Ivanka Trump rimane finanziariamente e professionalmente intrecciata con la Trump Organization e altri imputati e può essere chiamata come persona a conoscenza dei fatti aziendali”, hanno replicato i pubblici ministeri.
Già tutti condannati per frode con il giudizio sommario, il magistrato Arthur Engoron deve decidere la penalizzazione che dovrà essere imposta. L’Attorney General di New York, Letitia James chiede 250 milioni di multa, più il divieto alla società di Trump di svolgere attività commerciali a New York, accusando la holding di “numerosi atti di frode e false dichiarazioni” nella preparazione dei bilanci dal 2011 al 2021.
Tutti sono già stati riconosciuti colpevoli di aver gonfiato la ricchezza della società per miliardi di dollari per ottenere condizioni finanziarie favorevoli sulle transazioni, tra cui tassi di interesse più bassi e coperture assicurative più convenienti. Ma non solo. Donald Trump voleva essere nel Gotha della finanza, celebrato come uno degli uomini più ricchi d’America e per questo nei suoi discorsi parlava del valore delle sue proprietà senza mai rivelare quanto le sue aziende fossero indebitate con le banche. La Trump Organization gestisce hotel, palazzi, campi da golf e altre proprietà immobiliari in tutto il mondo ed è stata oggetto di indagine da parte di Letitia James per più di tre anni.
La procuratrice, democratica, ha dichiarato che il valore di 23 beni è stato “gonfiato in modo fraudolento” e che il suo ufficio ha scoperto più di 200 esempi di valutazioni ingannevoli. Tra questi beni figurano proprietà come Mar-a-Lago in Florida e l’attico di Trump in cima alla Trump Tower di Manhattan.

Prima dell’inizio del processo Letitia James ha giocato con le parole: affermare di avere soldi che non si hanno – ha detto – equivale all’arte del furto (the art of steal) non all’arte dell’affare (the art of deal), citando il titolo del libro di memorie di Donald Trump del 1987.
Non si è fatta attendere la risposta di Trump che in una dichiarazione pubblicata su Truth Social, ha definito questa causa “un’altra caccia alle streghe da parte di un Attorney General razzista”, che sta perseguendo il caso per un guadagno politico.
Sebbene il caso non comporti accuse penali, Letitia James ha dichiarato che Trump potrebbe aver violato diverse leggi penali statali e federali, e ha chiesto alla procura federale e all’Internal Revenue Service, l’ufficio delle tasse, di indagare..
La causa si aggiunge ai numerosi problemi legali che Trump sta affrontando. Tra questi, l’incriminazione in Georgia sui suoi tentativi di annullare le elezioni presidenziali del 2020 e l’incriminazione federale sulla sua gestione dei documenti top secret non restituiti dopo aver lasciato la Casa Bianca che ha portato a una perquisizione dell’FBI nella tenuta di Trump a Mar-a-Lago l’8 agosto.