Rinviato a martedì il faccia a faccia tra Donald Trump e il suo ex avvocato Michael Cohen al processo in corso a Manhattan avviato dall’Attorney General dello Stato di New York Letitia James, la quale accusa l’ex presidente, con i figli e gli amministratori della sua holding, la Trump Organization, di truffa.
Trump, gli amministratori e la società già sono stati riconosciuti colpevoli di frode per essersi impegnati per anni in un piano per gonfiare sistematicamente il valore delle proprietà immobiliari al fine di ottenere condizioni più vantaggiose dalle banche e dalle assicurazioni sui prestiti.
Il procedimento civile che si sta celebrando nella Corte Suprema di Manhattan è solo per stabilire la penale di 250 milioni di dollari di multa e la cancellazione dei permessi statali della Trump Organization per svolgere attività commerciali nello stato di New York. Un fatto questo che in pratica, se dovesse essere deciso dal magistrato Arthur Engoron, discioglierebbe le società dell’ex presidente. Finora Donald Trump ha negato ogni addebito e i suoi avvocati hanno sostenuto che le presunte valutazioni gonfiate di Trump erano il risultato delle sue capacità creative imprenditoriali.
C’era molta aspettativa per l’udienza di oggi che è stata cancellata a causa delle esposizioni al COVID di alcuni dipendenti del tribunale. Le udienze riprenderanno domani.
Cohen è andato in prigione in parte per aver organizzato pagamenti segreti per Trump a un’attrice porno e a un’ex modella di Playboy, che rimangono al centro di un procedimento penale pendente contro Trump alla Criminal Court di Manhattan.
Cohen aveva già testimoniato davanti al Congresso nel febbraio 2019 secondo cui Trump aveva gonfiato i valori immobiliari per garantire prestiti e assicurazioni. Ora Cohen è pronto a portare la sua testimonianza diretta perché è stato anche vicepresidente della Trump Organization, della holding dell’ex presidente, in questo processo.
“Sembra che mi riunirò con il mio vecchio cliente @realDonaldTrump quando testimonierò questo martedì 24 ottobre al processo per frode civile @NewYorkStateAG”, ha pubblicato Cohen su Threads. “Ci vediamo lì!”
Cohen, che una volta disse che avrebbe “preso una pallottola” per Trump, ha lavorato per lui come vicepresidente esecutivo, consigliere speciale e avvocato personale per più di 10 anni, ma quando si cominciò ad indagare sui soldi che erano stati dati a Stormy Daniels per non farle raccontare i dettagli sulla loro relazione, l’ex presidente prese le distanze da Cohen e lo abbandonò raccontando agli inquirenti che erano tutti pasticci dal suo avvocato che è stato condannato a tre anni di prigione, ma ha scontato metà della pena in detenzione domiciliare a causa del COVID.
In una delle sue testimonianze Cohen ha detto che Trump nei suoi bilanci valutava gli appartamenti a canone controllato di Trump Park Avenue, dove abita attualmente l’avvocato, milioni di dollari in più rispetto al loro valore stimato perché se fossero stati venduti al prezzo di mercato il loro valore sarebbe stato molto più elevato.
Nell’agosto 2018, Cohen si è dichiarato colpevole davanti a un tribunale federale di aver nascosto al fisco più di 4 milioni di dollari di reddito personale, di aver rilasciato false dichiarazioni su un mutuo per la casa e di “aver causato il pagamento di 280.000 dollari per non far parlare due donne che altrimenti avrebbero raccontato le loro esperienze sessuali con l’ex presidente alla vigilia delle elezioni presidenziali del 2016. Questi pagamenti rimangono al centro del procedimento penale del procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg che ha accusato Trump della falsificazione dei documenti aziendali per ripagare Cohen e, poiché il pagamento è stato fatto per coprire piccanti rivelazioni che avrebbero potuto compromettere l’elezione presidenziale, sono stati riconosciuti come finanziamenti illeciti alla sua campagna elettorale.
L’avvocato Cohen, tra la sua condanna e l’inizio della sua pena detentiva, ha fornito un resoconto bruciante dei suoi rapporti con Trump testimoniando davanti alla commissione della Camera nel febbraio 2019, quando ha definito Trump un “razzista”, un “truffatore” e un “imbroglione” ossessionato che Forbes non lo inserisse nella lista degli uomini più ricchi d’America e per questo gonfiava a dismisura il valore delle sue proprietà. Abbandonato dall’ex presidente, mandato in prigione per evasione fiscale, Cohen aveva scritto un libro nel 2020 “A Disloyal Memoir” raccontando molte delle verità nascoste di Donald Trump che per questo lo ha citato in giudizio perché i loro rapporti erano coperti da un accordo di riservatezza. All’inizio di questo mese Trump ha abbandonato la sua causa che aveva avviato contro Cohen in cui chiedeva un risarcimento danni da 500 milioni.
E domani ci sarà il “mezzogiorno di fuoco” tra Trump e Cohen, uno difronte all’altro nell’aula del tribunale di Manhattan.