Erano nella stessa aula questa mattina a pochi metri di distanza. L’ex presidente Donald Trump si trovava in prima fila accanto ai suoi avvocati. Dal lato opposto c’era Letitia James, l’Attorney General dello Stato di New York, che lo ha incriminato accusandolo di frode per aver gonfiato il valore delle sue proprietà al fine di ottenere benefici dalle banche e dalle assicurazioni. Era seduta tra il pubblico, dietro ai suoi avvocati.
Il processo in corso presso la Corte Suprema di Manhattan rappresenta un colpo significativo per Donald Trump. Dato che si tratta di un giudizio di diritto civile, non rischia la prigione, ma il suo “impero” è in pericolo, e molto probabilmente rimpiange la decisione di entrare in politica anni fa. È in gioco il suo patrimonio, sia esso gonfiato o meno, e se il magistrato che ha già riconosciuto la truffa dovesse accogliere le richieste dei pubblici ministeri, che oltre ai 250 milioni di dollari di “multa” vogliono proibire all’ex presidente, ai suoi figli che ricoprono incarichi direttivi all’interno della società e alla sua holding, la Trump Organization, di svolgere attività commerciali nello Stato di New York, potrebbe segnare la fine dell’intero impero. In pratica, un liquidatore dissolverebbe tutto.
L’ex presidente urla, minaccia, si scaglia contro i magistrati e i loro assistenti, accusando di essere al centro di una caccia alle streghe, vittima di giudici e pubblici ministeri radicali socialisti. Nonostante le ingiunzioni, continua ad insultare gli inquirenti. Letitia James ha dichiarato: “Sta facendo teatro politico in tribunale. Si finge vittima di oscuri complotti, mentre l’unico che complottava le truffe era lui. Usa i microfoni fuori dall’aula del tribunale per continuare la sua campagna elettorale. Cerca di distrarre dall’evento in tribunale e alza la voce e urla.” Alla fine ha aggiunto: “Ma alla fine, sarà fatta giustizia, e sono fiduciosa che vincerò. Trump continua a sbraitare, a delirare e a urlare davanti alle telecamere, cercando di utilizzare quest’aula per raccogliere fondi per la sua campagna, ma non riesce a riconoscere ciò che sta accadendo in tribunale. Può insultarmi, ma alla fine… verrà dimostrato che il suo intero impero è stato costruito sulle bugie. Una truffa. Il mio messaggio è semplice: non importa quanto sei potente, non importa quanti soldi affermi di avere, nessuno è al di sopra della legge e la legge prevarrà.”

Letitia James ha avviato la causa civile presso il tribunale di Manhattan, accusando la Trump Organization di “numerosi atti di frode e false dichiarazioni” nella preparazione dei bilanci dal 2011 al 2021. Secondo James, l’ex presidente avrebbe gonfiato la sua ricchezza di miliardi di dollari al fine di ottenere condizioni finanziarie più favorevoli sulle transazioni, tra cui tassi di interesse più bassi e coperture assicurative più convenienti. Inoltre, questa presunta “ricchezza”, anche se immaginaria, è stata la chiave del suo successo e la base del suo reality show televisivo “The Apprentice”, che gli ha garantito fama nazionale.
La Trump Organization gestisce hotel, campi da golf e altre proprietà immobiliari in tutto il mondo ed è stata oggetto di indagini da parte di James per più di tre anni. L’Attorney General, che è democratica, ha dichiarato che il valore di 23 beni è stato “gonfiato in modo fraudolento” e che il suo ufficio ha scoperto più di 200 valutazioni ingannevoli. Tra questi beni figurano proprietà come Mar-a-Lago in Florida e l’attico di Trump in cima alla Trump Tower di Manhattan. Sono stati incriminati anche i figli adulti di Trump, Donald Jr e Eric, oltre a dirigenti della società, tra cui l’ex direttore finanziario Allen Weisselberg.
Nei giorni scorsi, l’accusa ha mostrato in aula un video dell’ex avvocato Michael Cohen, il faccendiere dell’ex presidente, la cui testimonianza ha avviato l’inchiesta. Nelle immagini, Cohen spiega che Trump voleva essere pubblicamente riconosciuto come un imprenditore di successo, che aveva creato un gigantesco patrimonio e che il suo lavoro, così come quello dell’ex direttore finanziario della Trump Organization, Allen Weisselberg, era di gonfiare il valore di ciascuno dei beni per creare un’immagine di immensa ricchezza dell’impero immobiliare.
Michael Cohen avrebbe dovuto testimoniare in aula ieri, ma è stato ricoverato nei giorni scorsi per un edema polmonare, e la sua testimonianza è stata rinviata ai prossimi giorni.

L’ex presidente Donald Trump sta facendo appello contro l’ordine limitato di silenzio impostogli da un giudice federale che supervisiona il caso di interferenza elettorale del 2020. Prima di entrare in aula, Trump ha parlato brevemente con i giornalisti, dichiarando: “Mi hanno tolto il diritto di parlare” e commentando la decisione del giudice federale Tanya Chutkan, che gli impedisce di rilasciare dichiarazioni che attacchino gli inquirenti, potenziali testimoni e il personale del tribunale. Gli avvocati di Trump hanno già fatto appello contro questa decisione, definendola una censura e accusando di cercare di intrappolarlo, soprattutto mentre è in campagna elettorale.
Il magistrato Chutkan ha specificato che non ci saranno restrizioni sulle dichiarazioni che critichino il Dipartimento di Giustizia in generale o sulle dichiarazioni di Trump che il suo caso sia politicamente motivato. Tuttavia, ha aggiunto che Trump non può organizzare una “campagna diffamatoria” contro gli inquirenti e il personale dei tribunali.
L’ordine del magistrato federale segue quello imposto dal giudice Arthur Engoron a Trump nel suo processo per frode a New York. “Gli attacchi personali dell’ex presidente”, ha scritto il giudice nella sua ordinanza, “contro i membri del mio staff sono inaccettabili, non appropriati e non saranno tollerati.”
Mentre lasciava il tribunale martedì pomeriggio, l’ex presidente ha commentato: “Questa è una caccia alle streghe da parte di un procuratore generale pazzo e radicale a cui non dovrebbe essere permesso di diventare procuratore generale. È orribile”.