Il soldato statunitense Travis King, che due mesi fa era stato arrestato dalle guardie di frontiera nordcoreane dopo aver attraversato il 38° parallelo, si troverebbe attualmente sotto la custodia degli Stati Uniti dopo essere stato espulso nelle scorse ore dalle autorità di Pyongyang. Ad annunciarlo sono stati due funzionari statunitensi.
Un funzionario ha comunicato che il 23enne King è stato trasferito in custodia americana in Cina.
La decisione nordcoreana di espellere il cittadino statunitense ha lasciato di stucco diversi osservatori, che si aspettavano piuttosto che il Nord prolungasse la sua detenzione nella speranza di ottenere concessioni da Washington in un momento di forti tensioni tra i due Paesi rivali.
Ora in patria King rischia il carcere, la perdita dello stipendio e il congedo con disonore dalle forze armate.
La rete televisiva nordcoreana KCNA ha dichiarato che King ha confessato di essere entrato illegalmente nel Paese. Pare abbia detto che stesse scappando dal trattamento ingiusto e razzista delle Forze Armate USA.
Il gesto di King – che alcuni hanno interpretato come una defezione verso il regime di Kim Jong-un – avviene peraltro in un contesto già pesantemente marcato dalle tensioni sul programma nucleare del regime di Pyongyang. All’inizio del mese il leader nordcoreano si è persino recato in visita di Stato in Russia, dove ha rinsaldato l’asse anti-USA con Vladimir Putin.