Un gruppo di ricercatori di Boston ha scoperto che il 61% degli Rna circolari sono associati a disturbi cerebrali. Ciò significa che i neuroni danneggiati dalle malattie purtroppo sempre più diffuse di Parkinson e Alzheimer portano un “segno” che è stato identificato nelle cosiddette molecole circolari presenti nei neuroni del cervello.
Queste sono cellule nervose costituite da molecole di Rna ,che a differenza del Dna è composto da una sola elica e che in questo caso si presenta in forma circolare. Come spiegano gli studiosi, finora queste erano state considerate poco rilevanti, mentre adesso sono preziose per aprire nuove strade alla diagnosi e alla comprensione di queste malattie neurodegenerative.
La scoperta è avvenuta nell’ambito di una ricerca svoltasi allo Brigham & Women’s Hospital di Boston che è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications. Il team guidato dal dott. Xianjun Dong ha analizzato con un laser ben 190 campioni derivati da parti congelate di cervello umano post-mortem, scoprendo che il 61% degli Rna circolari sono associati a disturbi cerebrali e a molecole provenienti da neuroni che controllano memoria, linguaggio, movimento e umore – che di fatto sono tutti implicati nei sintomi degenerativi dell’Alzheimer e del Parkinson.
Secondo Clemens Scherzer, co-autore dello studio, “queste molecole studiate e opportunamente scomposte potrebbero rivelarsi uno strumento potente per trasportare terapie mirate all’interno del corpo. Hanno il potenziale per fungere da biomarcatori per specifiche cellule cerebrali implicate nelle fasi precoci di alcune malattie e potrebbero essere riscritte in laboratorio e sfruttate come farmaci del futuro”.