Ai nastri di partenza la Champions League asiatica: dopo gli incredibili investimenti dei club arabi, le principali squadre del continente sono pronte a sfidarsi per la conquista del titolo continentale.
Quella di quest’anno, però, sarà un’edizione diversa rispetto a quelle del passato e non solo per puri motivi calcistici. Questa sera, infatti, per la prima volta negli ultimi sette anni, una compagine saudita giocherà in Iran. Una novità importantissima, che giunge al termine di un periodo contraddistinto da grandi tensioni tra i due paesi, in perenne lotta tra loro per l’egemonia nella regione del golfo Persico. In questi ultimi lunghi anni, gli incontri tra le società delle due nazioni si sono tenuti solo ed esclusivamente in campo neutro: basti pensare, d’altronde, che ai giocatori arabi era stata addirittura negata la possibilità di ricevere un visto per giocare in Iran.
Ironia della sorte, la prima squadra saudita a debuttare in uno stadio iraniano dopo diverse stagioni, sarà proprio l’Al-Nassr, capitanata da uno dei più grandi calciatori di sempre, Cristiano Ronaldo, stella di grandezza planetaria. La compagine gialloblu, che oltre al fenomeno portoghese in estate si è aggiudicata giocatori del calibro di Sadio Mané e Marcelo Brozovic, sfiderà il Persepolis di Teheran, una delle società più blasonate e seguite dell’Iran. Le due compagini si affronteranno sul prato verde del mastodontico stadio Azadi, un impianto da oltre ottantamila posti. A causa di alcuni provvedimenti disciplinari che hanno coinvolto la tifoseria dei padroni di casa, però, la partita si giocherà a porte chiuse.

(Ph: Al-Nassr Instagram)
Naturalmente, nelle ultime ore, ciò non ha impedito a migliaia di appassionati iraniani di seguire il pullman dell’Al-Nassr nel tragitto tra l’aeroporto e l’albergo, e di assediare il piazzale antistante lo stesso hotel. Nessuno, ma proprio nessuno, voleva perdere l’occasione di vedere con i propri occhi, anche se a diversi metri di distanza, CR7, una leggenda vivente per chi ama questo sport. Chiaramente, la presenza del cinque volte pallone d’oro in terra iraniana terrà accesi i riflettori non solo sulla partita, ma anche sugli attuali rapporti che intercorrono tra i due stati e tra le federazioni.
La rottura delle relazioni diplomatiche tra le nazioni avvenne sette anni fa, quando il governo saudita condannò a morte lo sciita Nimr al Nimr. L’episodio suscitò numerose reazioni in Iran, con l’ambasciata araba di Teheran che venne data alle fiamme. Dopo anni di scontri, in primavera i due paesi annunciarono, in Cina, di aver trovato un accordo con il quale entrambi si impegnavano a ristabilire i rapporti diplomatici.
L’Al-Nassr di Cristiano sarà solo la prima squadra saudita a calcare nuovamente i terreni di gioco iraniani: il 2 ottobre, infatti, a Eshfahan scenderà in campo l’Al-Ittihad di Karim Benzema, nella sida con il Sepahan. Il giorno seguente, infine, sarà il turno dell’l’Al-Hilal di Neymar, che giocherà a Teheran contro il Nassaji Mazandaran.