Al confine tra Nevada e Oregon, nascosto sotto un antico vulcano, è emerso il più grande deposito di litio al mondo. Un tesoro immenso, dato che la domanda di litio continua a crescere esponenzialmente.
Nei sedimenti della caldera di McDermitt, una depressione simile a un cratere che si è formata in seguito all’eruzione di un vulcano e del suo collasso su se stesso, si stima ci siano tra le 20 e le 40 milioni di tonnellate di litio, sepolte in una striscia di terra lunga 45 chilometri e larga 35.
“Se crediamo alla stima approssimativa, si tratta di un deposito di litio molto, molto significativo”, ha dichiarato Anouk Borst, geologa presso l’Università KU Leuven e il Museo Reale dell’Africa Centrale a Tervuren, in Belgio, a Chemistry World. “Potrebbe cambiare le dinamiche del litio a livello globale, in termini di prezzo, sicurezza dell’approvvigionamento e geopolitica.”
In uno studio condotto dalla Lithium Americas Corporation, vulcanologi e geologi cercano di spiegare come si sia formato questo massiccio deposito di materiale.
Secondo la loro teoria, è emerso dopo una significativa eruzione avvenuta circa 16,4 milioni di anni fa, che ha spinto i minerali dal sottosuolo in superficie lasciando una ricca dispersione di argilla smectitica ricca di litio. L’eruzione e il suo collasso hanno provocato faglie e fratture, consentendo così al litio di risalire in superficie.
Tuttavia, il metallo non è uniformemente distribuito all’interno della caldera: la zona ricca è stata identificata nella metà meridionale, intorno a Thacker Pass, e a nord nelle Montana Mountains. Ora che la Lithium Americas Corporation ha compreso come e dove si siano probabilmente formati i depositi più ricchi, potrebbe iniziare a intensificare in quella zona i lavori di estrazione.
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