La piattaforma X, precedentemente conosciuta come Twitter, in base a nuove disposizioni sulla privacy che entreranno in vigore il 29 settembre potrebbe richiedere, tramite una dichiarazione di consenso ai suoi iscritti, l’accesso a informazioni riservate.
Non soltanto notizie su istruzione e storia professionale, ma anche dati biometrici utilizzati per scopi di sicurezza, protezione e identificazione. Non è stato ancora definito cosa possa intendersi per informazioni biometriche, anche se generalmente includono caratteristiche fisiche come il riconoscimento facciale e le impronte digitali. Già a luglio, in Illinois, contro la multinazionale era stata intentata una causa per aver archiviato materiale sensibile illegalmente.
Molte società come Apple, Amazon, Microsoft e Facebook stano già utilizzando il riconoscimento facciale non soltanto come semplice sblocco dei dispositivi, ma soprattutto per finalità di marketing. In questo senso, l’annuncio di X sulle nuove politiche di identificazione potrebbe essere un tentativo mirato a individuare elementi personali da utilizzare per pubblicità specifiche.
Negli Stati Uniti, fino a poco tempo fa, l’approccio normativo alla protezione dei dati era sempre stato trascurato, ma con l’approvazione del Gdpr è intervenuto un progressivo avvicinamento al modello europeo. In Europa le disposizioni in materia di privacy vietano il trattamento di notizie che rivelino l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, nonché il trattamento dei dati genetici intesi a identificare in modo specifico una persona.
Negli USA sono solo tre gli Stati che hanno promulgato statuti e che regolamentano la raccolta di informazioni biometriche da parte di imprese private. Si tratta dell’Illinois, con il Biometric Information Privacy Act (BIPA), il Texas, con il Biometric Privacy Statute e Washington, con il Biometric Privacy Protections. Emerge come l’attenzione generale si concentri sul divieto di divulgazione e l’esplicita dichiarazione di consenso da parte degli interessati.
Musk intanto promette agli utenti della sua piattaforma chiamate vocali e video, che funzioneranno su dispositivi Apple e Android anche in mancanza di un numero telefonico, senza però specificare le tempistiche di attuazione.