Continuano i problemi su X – il social network di proprietà di Elon Musk precedente noto come Twitter.
Negli scorsi giorni, infatti, almeno due inserzionisti hanno deciso di rimuovere i propri annunci pubblicitari dal sito dopo aver scoperto che i propri spot venivano collocati accanto a contenuti filo-nazisti.
Le società in questione sono la NCTA Internet & Television Association – un’associazione di categoria – e Gilead – un’azienda di biofarmaceutica. Entrambe hanno dichiarato di voler sospendere immediatamente ogni pagamento in inserzioni pubblicitarie dopo che un rapporto pubblicato dalla ONG Media Matters for America ha scoperto che la reclame di noti marchi è stata spesso affiancata a tweet che celebrano Hitler e il partito nazista.
Tra i marchi coinvolti nello scandalo ci sarebbero, secondo la CNN, anche Adobe e il New York University Langone Hospital – che finora non hanno però annunciato alcuna contromisura.
Eppure, appena qualche giorno fa l’amministratrice delegata Linda Yaccarino aveva promesso che X avrebbe salvaguardato i marchi degli inserzionisti sulla piattaforma. “I vostri annunci verranno mostrati solo accanto a contenuti adatti a voi”, aveva dichiarato in un’intervista alla CNBC la CEO scelta personalmente da Elon Musk.
Yaccarino aveva inoltre preannunciato che, dopo aver perso quasi il 50% dei profitti pubblicitari lo scorso mese, la società era ormai “vicina al pareggio di bilancio” grazie al ritorno di molti inserzionisti. Complice, a suo dire, una nuova politica pubblicitaria in grado di oscurare gli spot vicino a tweet di “odio mirato, contenuti sessuali, violenza gratuita, bestemmie eccessive, oscenità, spam e droghe”.
Evidentemente, il sistema ha ancora bisogno di essere collaudato.