Anche quello di influencer è un lavoro – e come tale va retribuito, a prescindere dall’età.
È in sostanza questo lo spirito di una legge approvata venerdì scorso in Illinois, la quale obbliga i genitori che filmano i propri figli-influencer su TikTok, Instagram e YouTube a versare i profitti derivanti da tali video in un fondo fiduciario a cui i beneficiari potranno accedere non appena avranno raggiunto la maggiore età.
La legge, che entrerà in vigore a partire dal luglio 2024, prevede una serie di condizioni. Innanzitutto, l’importo guadagnato dai bambini – che devono avere meno di 16 anni – si baserà sul tempo effettivamente trascorso nei video. Nello specifico, il giovane dovrà apparire in almeno il 30% dei filmati a pagamento dei genitori nel corso di un periodo di 30 giorni nell’ultimo anno. Tuttavia, affinché scatti l’obbligo, non sarà sempre necessaria una presenza fisica; ad esempio, sarà sufficiente che venga condiviso anche un semplice racconto sul proprio figlio.
Se i genitori dei “kidfluencer” non ricompenseranno questi ultimi adeguatamente, i primi potranno fargli causa – anche se, come sottolinea la NBC, “il disegno di legge non prevede un meccanismo di esecuzione pubblico, il che significa che l’osservanza della legge e le azioni legali saranno lasciate alle singole famiglie”.
“L’ascesa dei social media ha offerto ai bambini nuove opportunità di guadagno. Molti genitori hanno colto l’opportunità per intascare denaro, facendo continuare i loro figli a lavorare in questi ambienti digitali”, ha dichiarato in un comunicato stampa il senatore statale Dave Koehler, primo firmatario della legge.
La legge appena approvata richiama da vicino il cosiddetto Coogan Act, una norma istituta in California nel 1939 che prevede che i bambini impiegati nel settore dello spettacolo ricevano almeno il 15% dei guadagni risultanti. Norme analoghe sono state avanzate anche in altri Stati americani, su tutti Washington.
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