Nessuna attività di estrazione vicino al Grand Canyon. A stabilirlo è stato il presidente Joe Biden, che martedì ha dichiarato oltre 400.000 ettari di terreno intorno al celebre sito naturalistico dell’Arizona un monumento nazionale.
La mossa rischia tuttavia di avere pesanti ricadute in termini energetici, ed è stata perciò aspramente criticata da compagnie minerarie, gruppi conservatori e persino dal Wall Street Journal – che l’ha definita “un regalo a Putin”. Ad essere sottoposto a tutela è infatti un vastissimo territorio che è tradizionalmente ricco di uranio, metallo fondamentale per i progetti nucleari civili e militari. Ma che è ora destinato a rimanere sotto terra.
Non si tratta di un dettaglio di poco conto, dato che attualmente gli Stati Uniti importano il 95% del loro uranio da una serie di Paesi – tra cui Kazakistan (35%), Canada (15%) e Australia (14%). Prima dello scoppio della guerra in Ucraina, la Russia costituiva il terzo esportatore di riferimento (14%), ma i rapporti commerciali tra le due potenze si sono notoriamente interrotti a causa delle sanzioni statunitensi all’indomani dell’aggressione contro Kyiv.
“Il nuovo monumento nazionale – il quinto della presidenza Biden – renderà molto più difficile per gli Stati Uniti sostituire l’uranio russo. Vladimir Putin ringrazia”, si legge in un editoriale del Wall Street Journal, controllato dal magnate conservatore Rupert Murdoch.
Ma le critiche piovono anche dai settori repubblicani. Mitt Romney, ex candidato alla Casa Bianca e attuale senatore dello Utah, ha dichiarato che “il presidente Biden ha aumentato la nostra dipendenza dalla Russia e dalla Cina e la nostra impronta di carbonio finale, riducendo al contempo la nostra efficienza energetica”.
In un tweet, il deputato dell’Arizona Andy Biggs ha criticato la Casa Bianca per la “mancanza di buon senso”, che a suo dire serve solo a “placare gli ambientalisti radicali”. “Questa designazione bloccherà il nostro più grande deposito di uranio senza motivo e costringerà a un’ulteriore dipendenza dalla Russia per le forniture energetiche. È ora che Biden metta l’America al primo posto”.