Elon Musk ha promesso che X – la piattaforma social erede di Twitter – coprirà tutte le spese legali di coloro che sono stati discriminati sul posto di lavoro dopo aver pubblicato o condiviso un tweet negli ultimi anni.
“Se siete stati trattati ingiustamente dal vostro datore di lavoro per aver postato o apprezzato qualcosa su questa piattaforma, finanzieremo le vostre spese legali”, ha dichiarato Musk nella tarda serata di sabato, aggiungendo che non ci saranno limiti al finanziamento delle spese.
“Non ci limiteremo a fargli causa, ma saremo estremamente rumorosi e ci rivolgeremo anche ai consigli di amministrazione delle aziende”, ha aggiunto l’uomo più ricco del mondo – in risposta a un post in cui si sosteneva che nulla è tanto efficace nel cambiare le cose negli Stati Uniti quanto la minaccia di azione legale.
Contestualmente, Musk ha dichiarato che a fine luglio il numero di utenti mensili di X ha raggiunto un “nuovo massimo” di oltre 540 milioni – nonostante l’agguerrita concorrenza del suo neo-competitor Threads, la piattaforma lanciata a inizio luglio dal conglomerato Meta (che già comprende Facebook, Instagram e WhatsApp) di Mark Zuckerberg.
Nelle scorse settimane Musk aveva peraltro dichiarato come il flusso di cassa della piattaforma fosse in rosso a causa di un calo di quasi il 50% delle entrate pubblicitarie e di un pesante carico di debiti.