Un maniaco sessuale di Las Vegas avrebbe ucciso la sua coinquilina e chiuso il suo cadavere in decomposizione in un armadio per due mesi nel timore che potesse risorgere. A riferirlo è la polizia metropolitana della città, che ha contestualmente arrestato il 31enne George Anthony Bone con l’accusa di omicidio
La macabra scoperta è avvenuta mercoledì scorso, quando una parente della trentenne Beverly Ma ha deciso di recarsi nell’abitazione che la donna condivideva con Bone, suo amico intimo dai tempi del liceo con il quale conviveva dalla scorsa estate.
Ad insospettire la visitatrice sarebbe stata una bolletta dell’aria condizionata insolitamente alta. Davanti a pressanti richieste di chiarimenti, Bone avrebbe infine rivelato alla familiare che Ma era “morta e sepolta” e che era rimasta nell’armadio per due mesi, offrendole di mostrare il corpo. Arrivata nel frattempo anche la polizia, il presunto assassino avrebbe ribadito che Ma era morta da “un po'” e che si era suicidata.
Gli inquirenti, tuttavia, non sembrano credere alla pista del suicidio – ma a quella di un omicidio per strangolamento. Ma sarebbe stata infatti uccisa lo scorso 4 maggio, lo stesso giorno in cui al 911 era arrivata dal suo numero una telefonata in cui si sentivano un uomo e una donna urlare l’uno contro l’altro e una donna che, prima di riattaccare, diceva “Perché?”. Secondo la polizia, nessuno avrebbe aperto la porta di casa quando gli agenti si erano recati sul posto quel giorno.
Mentre continuava a vivere con il corpo in decomposizione di Ma, negli ultimi due mesi Bone avrebbe inoltre usato l’account Amazon della coinquilina per ordinare più di 170 prodotti, e usato il telefono di Ma Bone per mandare un messaggio a un’amica sostenendo che non poteva partecipare a una festa del 4 luglio perché “voleva essere sobria, non viaggiare e non stare in mezzo alla gente”. La polizia crede inoltre che l’uomo avrebbe impostato l’aria condizionata a 15° C con l’intenzione di ridurre la quantità di mosche nella stanza.
Bone è già noto alle forze dell’ordine, essendo stato condannato nel 2013 a otto anni di carcere per violenza su un minore di 14 anni.