L’attivista svedese Greta Thunberg è stata multata per aver preso parte alla manifestazione dello scorso mese, a Malmo, nonostante il divieto da parte della polizia locale. L’evento era stato organizzato dal gruppo di ambientalisti “Ta tillbaka framtiden”, Rivendica il Futuro, che, per ben cinque giorni, aveva provato a bloccare l’ingresso e l’uscita del porto della città, per protestare contro l’utilizzo di combustibili fossili.
Tra i presenti, dunque, vi era anche la ventenne di Stoccolma che, come confermato dalla relazione stilata dall’accusa “si è rifiutata di obbedire all’ordine delle forze dell’ordine di lasciare il sito”. Per le sue azioni, la Thunberg rischiava una pena massima di sei mesi di reclusione. Naturalmente, nessuno si aspettava davvero di vedere la giovane attivista dietro le sbarre: già al tempo dei fatti, d’altronde, il procuratore Charlotte Ottosen aveva spiegato a France Presse che, nella maggior parte dei casi, i verdetti di colpevolezza per questo tipo di accuse si concludono con una multa.
In effetti, le cose sono andate proprio in questo modo: nella mattinata di oggi, infatti, il tribunale di Malmo ha condannato la ventenne al pagamento di 1.500 corone svedesi, all’incirca 144 euro. “Scegliamo di non essere spettatori e di fermare invece fisicamente l’infrastruttura dei combustibili fossili”, aveva dichiarato l’attivista di Stoccolma sui propri canali social, lo scorso 17 giugno, “stiamo reclamando il futuro”.
“Era giusto essere in quel posto nei giorni della manifestazione”, ha invece spiegato la stessa Thunberg dinanzi alla corte, “così come è corretto che abbia ricevuto un ordine che non ho ascoltato. Non abbiamo commesso alcun reato. Ho agito per necessità, ci troviamo dinanzi ad un’emergenza che minaccia la vita e la salute delle persone. Innumerevoli comunità sono a rischio. Non possiamo salvare il mondo rispettando le regole: le leggi devono cambiare”.
Oltre alla multa, l’attivista di Stoccolma è stata condannata al pagamento di ulteriori 1000 corone, che saranno destinati al fondo nazionale dedicato alle vittime di reati.