Un cittadino americano è stato arrestato dalle autorità nordcoreane dopo aver attraversato il confine che separa le due Coree durante un tour guidato. A riferirlo è stato martedì il Comando delle Nazioni Unite (a guida americana), incaricato di controllare il sorvegliatissimo 38° parallelo – in un contesto già pesantemente marcato dalle tensioni sul programma nucleare di Kim Jong-un.
L’uomo, identificato come il soldato di seconda classe Travis King, era in visita al villaggio di confine di Panmunjom. “Riteniamo che sia attualmente in custodia della Corea del Nord e stiamo lavorando con le nostre controparti delle Kpa (le forze armate nordcoreane) per risolvere questo incidente”, ha comunicato il Comando ONU.
Un testimone ha raccontato alla CBS di aver visto l’uomo “scoppiare fragorosamente a ridere” prima di correre tra alcuni edifici in direzione del confine nordcoreano intorno alle 15:30 (ora locale). “All’inizio ho pensato a uno scherzo di cattivo gusto, ma quando non è tornato ho capito che non era uno scherzo, e allora tutti hanno reagito e la situazione è diventata folle”.
Secondo quanto dichiarato da un funzionario statunitense, il soldato fermato dai nordcoreani avrebbe dovuto fare ritorno negli Stati Uniti dopo essere stato redarguito dai superiori per motivi disciplinari. Tuttavia, dopo aver superato i controlli aeroportuali a Seul, sarebbe riuscito a uscire dall’aeroporto e ad unirsi a un tour al confine.
“Posso confermare che un nostro soldato ha volontariamente attraversato il confine con la Corea del Nord e ora è in custodia delle autorità di Pyongyang durante un tour”, ha confermato il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin in una conferenza stampa al Pentagono.
Panmunjom, situata all’interno della Zona demilitarizzata lunga 248 chilometri, venne creata alla fine della guerra di Corea (1950-53) e da allora è stata sede di episodi scontri a fuoco, ma anche di numerosi colloqui e visite turistiche.
Restano al momento sconosciuti i motivi del gesto: una delle ipotesi è che il soldato abbia volutamente disertato verso il regime nordcoreano. Casi del genere sono invero estremamente rari, mentre al contrario circa 30.000 nordcoreani sono fuggiti in Corea del Sud nel corso dei decenni per evitare l’oppressione e le difficoltà economiche in patria.