Il Cremlino ha dichiarato lunedì di aver “terminato” l’accordo sul grano che per circa un anno ha consentito il flusso di grano dall’Ucraina ai Paesi dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Asia.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha annunciato l’interruzione in una conferenza telefonica con i giornalisti, aggiungendo che la Russia tornerà all’intesa dopo aver soddisfatto le proprio richieste solo “quando la parte dell’accordo sul Mar Nero relativa alla Russia sarà attuata”.
Dal palazzo dell’Onu, il segretario generale Guterres, citando una lettera ufficiale arrivata dal Cremlino, intende la parola “terminated” come un arresto definitivo perché include anche la cessazione del Memorandum Of Understanding. Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba rilancia: “La stessa Russia non ha chiarificato se si tratta di ‘sospensione’ o di ‘cessazione’ del trattato. Al momento, ci sono due scuole di pensiero, una più ottimista e l’altra meno, ma è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni. Le prossime saranno settimane di intese trattative. Vedremo se la Turchia riaprirà i negoziati con la Russia”.
Le dichiarazioni del Cremlino e la lettera inviata all’Onu sembrano mettere fine – almeno temporaneamente – allo storico compromesso mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia l’estate scorsa, per consentire l’uscita di generi alimentari ucraini dalla regione del Mar Nero – facilitando altresì la vendita di cibo e fertilizzanti russi.
La Russia ha tuttavia lamentato notevoli difficoltà nell’esportazione di fertilizzanti e cereali, entrambi essenziali per la catena di approvvigionamento alimentare mondiale. I due Stati in guerra sono entrambi importanti produttori mondiali di prodotti alimentari a basso costo come grano, orzo, olio di girasole e altri prodotti – su cui molti Paesi a basso reddito fanno affidamento.
Qualche ora prima, intanto, Vladimir Putin era tornato a punzecchiare l’Occidente – sostenendo che “se gli Stati Uniti chiedessero ai leader europei di impiccarsi, questi lo farebbero”.
“A volte sembra che loro (i politici europei) stiano facendo quello che gli viene detto dall’estero. Se gli viene detto domani: ‘Abbiamo deciso di impiccarvi tutti!’ faranno solo una domanda, con gli occhi bassi per la sorpresa della loro audacia: ‘Possiamo farlo con l’aiuto di corde fatte in casa?’, le parole del leader russo (citato dalla TASS).
“Ma penso che sarebbe un fiasco per loro perché è altamente improbabile che gli americani rifiutino un contratto così grande per la loro industria tessile”, ha ironizzato il capo di Stato russo – che in queste ore dovrà peraltro decidere se prolungare o meno l’accordo sul grano con l’Ucraina.
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