Svolta storica per la metropolitana di Parigi. A settembre, infatti, saranno istituiti i primi rifugi anti-molestie, delle vere e proprie safe places che offriranno protezione ed aiuto a coloro che ne avranno bisogno.
Una decisione che si è rivelata inevitabile, quella presa dalla RATP; l’ente che gestisce i mezzi pubblici dell’Ile de France, la regione che “ospita” la capitale francese. I dati, d’altronde, parlano chiaro. Ogni giorno, la metropolitana parigina trasporta non meno di quattro milioni di persone. La maggior parte di queste, oltre i due terzi, sono donne. L’87% di queste ultime ha dichiarato di aver subito delle molestie o un’aggressione nel corso di un tragitto. Numeri assurdi per una capitale europea come quella francese, che ora proverà mettere uno stop a questa terribile situazione.
I primi rifugi sorgeranno presso le stazioni metropolitane di Auber e dell’Opéra, frequentate da milioni di turisti durante l’anno e da migliaia di lavoratori pendolari ogni giorno. Le safe palces saranno istituite presso le diverse attività commerciali presenti nei pressi delle due fermate. Prima di diventare operative, il personale dei vari negozi seguirà un corso di formazione tramite il quale imparerà a rapportarsi e ad accogliere le persone che avranno bisogno d’aiuto o che comunque segnaleranno situazioni ritenute pericolose. I nuovi rifugi, inoltre, saranno facilmente rintracciabili tramite l’utilizzo dell’app Umay, un’associazione fondata nel 2019 da Pauline Vanderquand per contrastare la violenza di genere. Ad oggi, sull’applicazione sono registrati oltre seimila safe places, ubicate nelle varie regioni della Francia. Tra pochi mesi, a queste verranno aggiunti i rifugi parigini, pronti ad aprire i battenti già ad inizio settembre.
Oltre alla geolocalizzazione del rifugio, inoltre, tramite l’app sarà possibile segnalare un pericolo in vista o un episodio violento in corso, in modo da allertare anche gli altri utenti registrati. «Umay formerà il personale di questi luoghi, per capire cosa sia la violenza sessuale e di genere», ha spiegato Sandrine Charnoz, responsabile del progetto alla RATP, «in questo modo, potranno accogliere coloro che avranno bisogno di aiuto con le parole giuste e senza giudicare». Naturalmente, quelli dell’Opéra e di Auber saranno soli i primi rifugi anti molestie della città: l’obiettivo della RATP è quelli di promuovere questo tipo di iniziativa lungo tutte le numerose stazioni della linea metropolitana parigina. Come dichiarato dalla stessa Charnoz, infatti, «la lotta contro le violenze sessuali e sessiste deve essere una priorità».
Sfortunatamente, nonostante iniziative lodevoli come quella messa in atto in Francia, le violenze sui mezzi pubblici continuano a manifestarsi con una frequenza che comincia ad essere preoccupante. Una problematica che, naturalmente, riguarda sempre più da vicino il mondo occidentale, alla quale non si è ancora trovata una soluzione definitiva.
A New York, per tentare di mettere un freno a questo tipo di episodi e di tenere lontani i malintenzionati, le ragazze e le donne del posto hanno iniziato ad indossare quella che ormai è diventata celebre come “subway Shirt”, una maglia bianca extralarge utilizzata per nascondere il vero e proprio outfit. Un’idea nata sui social, diventata in breve tempo virale su TikTok. Naturalmente, non vi sono vere prove che dimostrino che sia l’abbigliamento di una persona a far scattare le molestie o le aggressioni, eppure il trend continua ad essere portato avanti da migliaia di ragazze ogni giorno.